x

x

Vai al contenuto

Delirio Inter! La vince, la perde, la riprende e la rivince: è in finale di Champions League!

In quella che è stata la semifinale di Champions più incredibile ed emozionante di sempre, l’Inter realizza un’impresa che passerà alla storia eliminando il grande Barcellona di Yamal e Raphinha. Una partita incredibile, con i nerazzurri che vanno in vantaggio di due gol, si fanno riprendere, vanno sotto a 3′ dalla fine e quando tutto sembra perduto la riprendono con Acerbi che si è gettato in avanti a fare il centravanti aggiunto.

E poi arriva lui, l’eroe della serata, Davidino Frattesi, che dopo un’azione caparbia di un gigantesco Marcus Thuram e una sponda perfetta di Taremi controlla, finta il tiro mandando fuori tempo il suo marcatore e la piazza di sinistro nell’angolino opposto. Questo è il gol che decide la partita, perché i catalani non riusciranno più a recuperarla grazie anche a uno strepitoso Sommer. Finisce 4-3 e l’Inter è in finale di Champions!

L’impresa degli uomini di Simone Inzaghi è così clamorosa che si fa fatica a raccontarla. Bisognerebbe partire dalla partita di andata, quel 3-3 già celebrato come una delle partite più emozionanti della storia della Champions. Incredibilmente, il ritorno è stato ancora più folle e pieno di colpi di scena. Una gara vietata ai deboli di cuore. Indescrivibile.

Ci sarebbero mille azioni da commentare, ma bisogna limitarsi ai gol, ben sette. Il primo lo segna l’Inter. Il Barcellona cerca di attaccare, i nerazzurri pressano alti. E al 21’ la tattica paga. Dimarco recupera palla, serve d’esterno il solito Dumfries sulla destra, l’olandese si traveste di nuovo da assist man e imbecca Lautaro, che infila il suo nono gol in Champions.

Al 38′ un’altra grande ripartenza dell’Inter libera un commovente Lautaro, che ha giocato con una vistosa fasciatura che conteneva il muscolo dolente della coscia sinistra. Il capitano entra in area in velocità e protegge palla, Cubarsì entra male e travolge il capitano senza mai toccare la palla. Marciniak non se ne accorge, ma il Var lo richiama: è rigore. Tira Calhanoglu, ed è una sentenza: l’Inter va al riposo sul 2-0.

L’inizio di ripresa è un incubo per i nerazzurri. La squadra paga il grande sforzo del primo tempo e sbanda sotto il pressing alto del Barcellona, non riesce più a ripartire e al 54′ subisce il gol del 2-1 per una bella voleé di Eric Garcia su un cross di Raphinha dalla sinistra. I catalani si riversano in avanti, Carlos Augusto, subentrato a Di Marco, non trova la posizione e su un altro cross dalla sinistra Dani Olmo la mette dentro di testa. 2-2 e tutto da rifare.

A quel punto in pochi avrebbero scommesso sull’Inter. La squadra sembrava sulle gambe, il Barcellona continuava ad attaccare. Inzaghi ha inserito Taremi per Lautaro e poi Frattesi e Zielinski per Calha e Mkytharian. L’iraniano sembra un altro: concentrato e combattivo come non mai. Ma all’87’ l’Inter ha perso la partita: sinistro di Raphinha, respinta di Sommer, palla ancora a Raphinha e destro incrociato che si insacca accanto al palo. 3-2 Barcellona e sogno finito. Invece no.

Yamal su un contropiede, con l’Inter ormai scoperta, coglie il palo. Quando ormai nessuno ci crede più, però, i nerazzurri trovano la forza per un ultimo attacco sulla destra. Dumfries riesce a tenere una palla contesa con un avversario, va verso il fondo e crossa forte rasoterra. E lì, contro qualsiasi logica, c’è Acerbi, che sta facendo il centravanti. Siamo al 93′: il difensore anticipa Araujo e di destro (!) segna un gol da attaccante puro. 3-3, come all’andata.

San Siro esplode, la gente urla e si guarda incredula: si va ai supplementari. Incredibile. Il cuore dell’Inter ha ripreso per i capelli una semifinale che sembrava perduta. E nel primo tempo supplementare Thuram, sfinito e con i calzettoni abbassati, recupera una palla sul lato destro dell’area. Poi finta di tornare indietro, e con un repentino cambio di direzione si libera verso il fondo.

La palla rotola verso Taremi, che fa una cosa bellissima: anziché tentare il controllo, la spizza verso Frattesi, libero pochi metri più indietro. E lì Davide fa il suo capolavoro: finta il tiro e si guadagna quei pochi centimetri che gli servono: sinistro morbido, e la palla si insacca nell’angolino basso. Frattesi impazzisce, si arrampica, urla e… quasi sviene, tanto che dev’essere curato dai sanitari.

Il 4-3 sarà anche il risultato finale, e i nerazzurri devono ringraziare anche un portiere svizzero piccolo di statura, rispetto alla media degli altri portieri, che diventa insuperabile, soprattutto su uno splendido tiro a giro di Yamal: è lì che Yann Sommer si allunga, con una parata che ricorda quella famosa di Julio Cesar su Messi, e con la punta delle dita la devia in angolo.

Quando l’arbitro fischia la fine San Siro si solleva in un urlo quasi incredulo di gioia: in quella che fra andata e ritorno è stata probabilmente la più bella semifinale di Champions di sempre, la “piccola” Inter, 14esima squadra della competizione per fatturato, elimina il gigante Barcellona (dopo aver già sconfitto la corazzata Bayern) e volerà a Monaco per giocarsi la finale. Contro pronostico, persino contro la logica. Un’impresa titanica, ottenuta con il cuore.

Leggi anche:

Argomenti