Le parole del padre e del fratello
Sulle condizioni di Daniele Virgili, il medico Emiliano Cingolani, responsabile dell’unità operativa shock e trauma dell’ospedale San Camillo, ha detto: “Il ragazzo ha riportato delle gravissime lesioni agli arti inferiori, che hanno causato una importante perdita di sangue già sul luogo dell’incidente. Quando ha raggiunto l’ospedale aveva lesioni importanti sia alle ossa che ai muscoli. Lo abbiamo immediatamente portato in sala operatoria, dove purtroppo è stato possibile salvare solo uno dei due arti con un intervento degli ortopedici e dei chirurghi plastici ricostruttivi. L’amputazione di uno dei due arti è stata necessaria per salvare la vita del ragazzo”. Virgili era convinto di morire. Lo dicono adesso i familiari che chiedono giustizia. (Continua a leggere dopo le foto)
Il fratello Riccardo ha dichiarato: “Mi ha chiamato dicendomi di andare sul posto perché stava morendo. Mi ha detto ‘Ti voglio bene, per me sei stato un ottimo fratello ma sto morendo. Non vedo più e non sento più le gambe’. Vedere mio fratello così con questa persona ubriaca che rideva mi ha ucciso. Non si rendeva proprio conto di quello che era successo. Voglio che venga fatta giustizia. Ha studiato tanto per diventare vigile e il suo sogno è stato spezzato”. Il papà Maurizio ha aggiunto: “Avrebbe fatto questo lavoro anche senza stipendio, era orgoglioso della divisa. Si era diplomato come cuoco e poi, non contento, prima si era messo a studiare per diventare istruttore di scuola guida e poi ha fatto il concorso in polizia locale. Era devoto, ligio al dovere, per lui esistevano solo studio e lavoro. Adesso è stato distrutto, una persona ubriaca lo ha conciato cosi’. È come se fosse il figlio di tutti i colleghi, gli vogliono tutti bene”.
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