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Caldo record, è strage: “Oltre 80 morti”. Cosa succede

Se da noi, in Italia il caldo si fa attendere, ci sono parti del mondo in cui temperature record stanno devastando città e provocando ingenti danni. Il caldo sta addirittura causando morti: più di 80 sono stati registrati nelle ultime ore. Il termometro arriva a segnare oltre i 50 gradi. Vediamo nel dettaglio cosa sta succedendo oltre oceano.

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Caldo record, è strage di morti

Caldo record a Nuova Delhi, in India, dove le temperature arrivano a sfiorare i 50 gradi ed hanno provocato la morte di 85 persone nelle ultime 24 ore. Secondo quanto riferito dai media locali, con temperature percepite che arrivano fino a 50 gradi, a causa della fortissima umidità, la maggior parte delle vittime sono state registrate nello stato orientale di Odisha, dove si contano 46 morti, mentre gli altri negli stati di Bihar, Jharkhand, Rajastan e Uttar Pradesh. Nella giornata di mercoledì 29 maggio le temperature hanno addirittura toccato i 52,3° centigradi secondo i dati dell’ufficio meteorologico del governo. Un dato mai visto prima. (continua dopo la foto)

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Le cause del caldo record

Un caldo che rispecchia in pieno il cambiamento climatico e che sta preoccupando tutto il mondo. Anche in Italia, per la prossima settimana, sono attese temperature oltre la media, con picchi sopra i 30 gradi. Una situazione decisamente anomala per questa fine primavera. Le vittime principali sono principalmente neonati, anziani e persone con patologie croniche alle quali viene consigliato di restare a casa.

Tornando in India, oltre all’allarme diramato a causa del caldo, spaventa anche la carenza d’acqua. Sebbene la capitale non sia ancora ufficialmente in emergenza, la fornitura idrica è stata sospesa per alcune ore al giorno nelle zone più popolose. Il governo ha annunciato una serie di misure per contrastare lo spreco idrico, vietando il lavaggio delle auto, il superamento dei livelli prescritti nelle cisterne e l’utilizzo dell’acqua per i cantieri. Il ministro dell’Acqua, Atishi Marlena, ha invocato la “responsabilità collettiva dei residenti per porre fine allo spreco d’acqua”