
Il Bologna spaventa il Napoli, ma una clamorosa occasione fallita da Castro a pochi minuti dal termine impedisce alla squadra di Italiano di fare bottino pieno. Al Dall’Ara va in scena una partita a due facce, con un buon Napoli nel primo tempo, chiuso in vantaggio grazie a una grande percussione di Anguissa, e un secondo tempo dominato dal Bologna che trova il pari con Ndoye e sfiora la vittoria.
#Bologna, #Italiano: “Pareggiare con il #Napoli è un gran risultato ma potevamo vincere” https://t.co/xZw3EOKeH6
— CalcioNapoli1926.it (@cn1926it) April 7, 2025
Alla fine la giornata di campionato non cambia niente da un punto di vista numerico, perché l’Inter rimane avanti di 3 punti sulla squadra di Conte, ma cambia molto nelle aspettative: i nerazzurri sono attesi da molte partite, con la Champions in primo piano ma anche un insidioso derby in Coppa Italia, mentre gli azzurri possono concentrarsi solo sul campionato e hanno un calendario molto più agevole dei nerazzurri.
Antonio Conte, costretto in tribuna per squalifica, disegna un 4-3-3 muscolare ma perde Meret (influenza) e Buongiorno (affaticamento) già prima del fischio d’inizio. In campo vanno Scuffet tra i pali e Juan Jesus in difesa. Davanti il tridente è quello ormai codificato: Politano, Lukaku e Neres. A centrocampo la spunta Anguissa, preferito nel “ballottaggio” a Cajuste.
Italiano si affida alla formazione tipo, con l’eccezione di Calabria, fuori due settimane, e di Castro. L’argentino non è al top per un dolore al piede, così tocca al possente Dallinga, reduce da una doppietta contro l’Empoli. Ma anche il tecnico rossoblù deve incassare un forfait last minute: Ferguson si ferma nel riscaldamento, dentro Aebischer al suo posto. (continua dopo la foto)

L’inizio è un intrico di marcature a uomo: Aebischer su McTominay, Freuler su Anguissa, Odgaard che prova ad arginare Lobotka. Ne esce una gara bloccata: 12 minuti, zero tiri, tante intenzioni senza esecuzione. Al 18’ però, Di Lorenzo lancia lungo e rompe l’equilibrio: palla a Lukaku, rimbalzo beffardo su Lucumi, e poi lo strappo di Anguissa è devastante. Miranda e Skorupski provano a intervenire, ma il camerunese li travolge, scarta il portiere e infila il vantaggio.
Il portiere polacco si infortuna nell’azione: problema all’adduttore destro, esce al 25’. Ironia del destino: è la sua 23ª presenza in A, sufficiente per il rinnovo automatico fino al 2026. Dentro il giovane Ravaglia, che si supera con due parate da veterano: una su McTominay, l’altra su Politano lanciato in campo aperto.
Il Bologna non riesce a costruire, annientato dai lanci lunghi e dal pressing chirurgico degli uomini di Conte. Italiano infuriato in panchina: la sua squadra sbatte su un muro azzurro. Si chiude con il Napoli meritatamente in vantaggio. La ripresa si apre senza cambi e con un paio di tentativi di Dallinga e Lucumi. Ma l’impressione è che sia un altro Bologna e anche un altro Napoli, con i rossoblù sempre in pressione offensiva.
Fra Bologna e Napoli un tempo per uno, ma l’errore di Castro è clamoroso
E al 19’ l’insistenza del Bologna è premiata da una splendida azione conclusa da un colpo di tacco sopraffino di Ndoye: manovra rapida, verticale, da manuale bolognese. Odgaard serve un pallone d’oro per Ndoye che, di tacco, lascia tutti di stucco. Palla sulla traversa, poi in rete: 1-1, ottavo gol stagionale per lo svizzero, certamente il più spettacolare.
Conte risponde cambiando McTominay con Gilmour, Italiano getta nella mischia Castro e Cambiaghi. Il match è nelle mani del Bologna, che a due minuti dalla fine ha un clamoroso match point: Scuffet salva con un gran colpo di reni su colpo di testa di Holm, la palla resta lì a un metro dalla porta vuota a disposizione di Castro. L’attaccante argentino incredibilmente manca la sfera che gli carambola su una gamba e sfila a lato. Un errore gigantesco che costa i tre punti al Bologna.
C’è ancora tempo per una parata di Ravaglia su tiro di Raspadori. Poi il fischio di Massa arriva con un Napoli a corto di fiato che tira un sospiro di sollievo. Conte ora è a tre punti dall’Inter con un calendario molto favorevole. Il Bologna, invece, mantiene l’imbattibilità casalinga del 2025 e resta quarto in solitaria. E con la consapevolezza di poter far male a tutti.
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