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Barcellona-Real Madrid da brividi, ma il vittimismo spagnolo è insopportabile: arbitro senza pace

Barcellona-Real Madrid è stata la solita giostra: sette gol, un ritmo martellante, continui ribaltamenti di fronte e un finale degno di un copione hollywoodiano. I Blancos buttano al vento un contropiede nel recupero, i blaugrana ne approfittano e segnano subito dopo il 5-3, che però viene annullato per un fallo di mano. Una partita senza fiato, con gli spettatori incollati alla sedia fino all’ultimo secondo.

Ma come spesso accade, accanto al match giocato sul campo se ne consuma un altro: quello dell’arbitro. E in Spagna, essere un direttore di gara sembra ormai più rischioso che infilarsi in un’arena con un toro infuriato. Il protagonista (involontario) stavolta è Hernandez Hernandez, finito nel tritacarne delle proteste isteriche da entrambe le parti.

Ogni fischio è benzina sul fuoco. Se c’è un rigore per il Real, il Barça insorge. Poi il rigore si rivela una simulazione di Mbappe che evita conseguenze disciplinari solo perché a inizio azione c’era un fuorigioco. Se segna il Barcellona, da Madrid parte la ricerca di un ipotetico fallo avvenuto almeno tre azioni prima. Scene che rasentano la farsa.

E non è un caso isolato. Dopo l’eliminazione in Champions League al Meazza, anche lì si è scatenato il carnevale: secondo Flick e i suoi, la colpa dell’eliminazione sarebbe stata dell’arbitro. Analisi ritenuta piuttosto ridicola da tutti i giornali d’Europa, che hanno esaltato la gara senza sollevare alcun dubbio su un arbitraggio non perfetto, ma certamente non a favore dell’Inter.

Se ne sono sentite di tutti i colori. Lautaro falciato da Cubarsi non era rigore, il contatto su Yamal sì anche se era fuori area, il lieve tocco fra Dumfries e Cubarsi (di nuovo…) avrebbe provocato lo svenimento del difensore che, dopo aver calciato lui il polpaccio del difensore interista, si è buttato per terra fulminato. Cose da teatro dell’assurdo, che si sono ripetute anche nel “clasico”.

Perché in fondo, il problema è tutto lì: da quando la Superlega è saltata, per Barça e Real ogni partita solleva polemiche infinite. Il complotto è la nuova moda delle squadre “top” spagnole, non solo in Europa, ma anche nelle loro competizioni casalinghe. Basti pensare alla caciara che è seguita al derby di Champions fra Atletico Madrid e Blancos.

E purtroppo le due squadre più forti di Spagna non sono sole: due mesi fa anche l’Athletic Bilbao gridava allo scandalo dopo una sconfitta con la Roma, indignandosi per un abbraccio tra Ndicka e l’arbitro a fine partita. La foto con il titolo “il peggio è passato” ha fatto il giro dei social, ma il peggio, purtroppo, potremmo non averlo ancora visto.

E dispiace che una magnifica partita fra due squadre fra le più forti del mondo, se non le più forti, sia stata rovinata da continui piagnistei e da scenate isteriche, simulazioni, accenni di rissa. Forse è il caso che Real e Barca rivedano la gara e poi si facciano un esame di coscienza. E chiedano scusa al povero Hernandez Hernandez.

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