
Non sono settimane semplici per Jannik Sinner, reduce da alcuni cambiamenti significativi nel suo team tecnico. Il rientro di Umberto Ferrara, il fisioterapista reintegrato dopo l’allontanamento seguito al caso Clostebol, ha causato molte polemiche nell’ambiente. E ora arriva un’altra novità: ed è una notizia che preoccupa i tifosi dell’altoatesino.
Jannik Sinner senza Darren Cahill agli US Open: prima separazione per uno Slam. E il futuro… – https://t.co/TZdiZxEA1v
— OA SPORT (@OA_Sport) July 25, 2025
La notizia è appena arrivata: Darren Cahill, colonna del gruppo di lavoro, non sarà presente agli US Open. Un’assenza che pesa, che arriva in uno dei momenti più delicati della stagione, con Jannik chiamato a difendere il trono di Re degli Us Open e il suo primo posto nel ranking. E che alimenta i dubbi sul futuro dell’allenatore australiano al fianco del tennista azzurro.
L’informazione è stata riportata da Repubblica: Cahill si prenderà una pausa, con l’intenzione di tornare per il finale di stagione, ma il suo ruolo nel team è ormai sempre più in bilico. Il 2025 potrebbe infatti essere il suo ultimo anno da allenatore, prima di lasciare il circuito per dedicarsi completamente alla famiglia. Una scelta non ancora definitiva, ma nell’aria da tempo.
Nel frattempo, Sinner si prepara a New York con un assetto ridotto: niente Cahill, ma resta in sella Simone Vagnozzi, l’altro coach, l’anima italiana del gruppo che ha portato Jannik fino al vertice del ranking ATP. (continua dopo la foto)

Proprio Vagnozzi ha commentato l’assenza del collega in un’intervista al sito dell’Atp, sottolineando l’armonia che ha sempre caratterizzato il lavoro del duo: “Saremo tutti felici se Darren dovesse restare, ma al momento non c’è nulla di certo. Io mi sento fortunato ad aver lavorato con una persona come lui, sia a livello professionale che personale”.
Il tecnico marchigiano ha poi spiegato la divisione dei compiti nel team: “Io curo di più la parte tecnica e tattica, Darren quella mentale ed emotiva. Ma condividiamo tutto: la priorità è che Jannik senta sempre una voce unita”.
Ora Sinner è chiamato a gestire non solo le pressioni da numero 1, ma anche un assetto in evoluzione. Agli US Open, dovrà cavarsela senza una figura fondamentale: un banco di prova ulteriore nella sua crescita da fuoriclasse.
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