Carlo Ancelotti è considerato quasi all’unanimità uno dei migliori allenatori italiani della storia, sicuramente il più vincente potendo vantare nel proprio palmarès ben 29 trofei, tra cui il primato mondiale per aver vinto almeno una volta tutti i principali 5 campionati europei. Il vero vizio calcistico di Carletto è però la Champions League, già vinta due volte quando era calciatore vestendo la maglia del Milan, e poi alzata da allenatore in ben 5 occasioni (due con i rossoneri e tre con il Real Madrid).
Gli inizi nel calcio
Simpatico, paterno ma anche leader all’interno dello spogliatoio, Carlo ha iniziato la propria carriera da calciatore ricoprendo il ruolo di centrocampista. Parma, Roma e Milano sono stati i suoi palcoscenici principali, soprattutto la Capitale dove lo stesso Ancelotti ammette di aver lasciato il cuore. La sua carriera è però strettamente legata al Milan, club con cui ha vinto due scudetti e due Coppe Campioni, e dove tornerà in veste di allenatore tanti anni dopo per togliersi lo stigma de “L’eterno secondo”, come veniva definito alla Juventus. Sarà proprio la Juventus, squadra che l’ha esonerato dopo appena due stagioni, ad essere la prima vittima di Ancelotti in Champions League. I bianconeri nel 2003 sfidano a Manchester proprio il Milan del loro ex allenatore perdendo ai rigori la possibilità di alzare la terza Champions League della loro storia.
Le vittorie da allenatore
Per il Milan si tratta invece del sesto successo in quella Coppa dei Campioni che lo stesso Ancelotti contribuì a vincere due volte a da giocatore. Ne arriverà anche una settima, ad Atene nel 2007, inframezzata però dalla più cocente sconfitta vissuta da Carlo in carriera: l’indimenticabile notte di Istanbul contro il Liverpool. Conclusa l’avventura al Milan dopo dieci anni in panchina, Ancelotti decide di emigrare e raccoglie il testimone di Mourinho al Chelsea dove vincerà una Premier League al primo tentativo. Dopo l’esperienza di Londra è tempo di contribuire al rilancio del Psg di Al-Khelaïfi coi vince una Ligue 1. L’esperienza parigina però sta stretta a Carletto che riceve l’insperata chiamata di Florentino Perez al Real, ancora alla caccia della decima Champions della sua storia. Per riuscirci alle merengues serviva l’esperienza di Ancelotti che con l’immancabile ciglio alzato porta a compimento l’impresa. Terminata la prima esperienza al Real Madrid, ci tornerà qualche anno dopo per vincere ancora, è al Bayern Monaco che Ancelotti centra un record finora imbattuto: vincere in tutti i principali 5 campionati europei. Terminata l’avventura tedesca per Ancelotti è stato tempo di nuove avventure con le esperienze difficili all’Everton e al Napoli, entrambe concluse con un esonero. Come diceva Venditti però “Certi amore fanno giri immensi e poi ritornano” e così è stato per Ancelotti e il suo Real Madrid. Il loro secondo idillio è corrisposto con ben altre due Champions League vinte, altrettante Supercoppe europee e anche un mondiale per club.
La famiglia e il calcio
Carlo Ancelotti tuttavia è anche famiglia, lo testimonia il figlio Davide attualmente tra i suoi assistenti al Real Madrid. Anche sua figlia Katia e suo genero Mino Fulco sono coinvolti nel mondo del calcio, con Mino che lavora come nutrizionista sempre all’interno dei blancos. La vita privata di Ancelotti è però anche stata condizionata da un lutto importante: la morte della prima moglie Luisa Gibellini, da tempo malata di tumore. Oggi Carlo ha ritrovato l’amore sposando la manager canadese Mariann Barrena McClay.
Il rapporto con la scaramanzia
Ancelotti è noto per essere molto superstizioso. Porta sempre con sé un’immaginetta di Padre Pio e ha diversi amuleti: il più noto portafortuna è il famoso gilet indossato quasi in tutte le finali che, a suo dire, è stato tra i principali artefici dei suoi successi. Chissà se l’idea del vestiario “fortunato” non sia stata suggerita da Adriano Galliani, ex AD del Milan oggi al Monza, fissato con la propria cravatta gialla. Ancelotti è riconosciuto in tutto il mondo con diversi soprannomi: in Francia è stato Carlo Magno mentre in Inghilterra Re Carlo, qui in Italia resta invece per tutti semplicemente “Carletto“.
Il presente di Ancelotti
Dopo essere stato lungamente corteggiato dalla Federazione brasiliana che voleva offrigli la panchina Carioca, Ancelotti ha deciso di restare fedele al suo ultimo amore: il Real Madrid. Con i merengues l’emiliano ha ha rinnovato il proprio contratto fino al 2026. Una data che, Ancelotti ha già annunciato, coinciderà con il suo ritiro dal calcio. La passata stagione (2023/24) il Real Madrid di Carlo Ancelotti, forse ha sorpresa, ha trionfato nuovamente in Champions League dopo un percorso netto concluso con il convincente successo in Finale contro il Borussia Dortmund. Un trionfo che ha permesso al tecnico italiano di ergersi tra gli allenatori più vincenti della storia. La carriera di Ancelotti al Real Madrid tuttavia è tutt’altro che finita e da questa stagione potrà annoverare tra le proprie fila un campionissimo come Kylian Mbappé.
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