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Ferrari, la frustrazione dei piloti dopo l’ennesimo fallimento: e il futuro…

Formula 1, una stagione nata tra promesse e illusioni che finisce in una lenta agonia sportiva. La Ferrari non trova pace nemmeno in Brasile, dove un doppio ritiro e l’ennesima prestazione deludente confermano una crisi profonda. Charles Leclerc è l’unico a mostrare ancora orgoglio e volontà di lottare, ma paga errori altrui e una macchina che non lo sostiene.

Lewis Hamilton, invece, appare il fantasma del campione di un tempo: svuotato, lontano parente del pilota che dominava le piste. E intanto Frédéric Vasseur, nel tentativo di minimizzare, alimenta la frustrazione di un ambiente (e di tifosi) ormai esasperati.

La rabbia di Leclerc è quella di chi sente la stagione scivolargli via senza colpe, in questo caso per questioni di pista con gli altri piloti. “Sono molto arrabbiato. Da parte mia non ho commesso errori, lo rifarei altre venti volte. Ha sbagliato chi stava al mio interno. Non ce l’ho con Kimi o Piastri: succede. È stato un incidente inutile, per come la vedo io. Diciamo che Oscar è stato ottimista ma Kimi poteva dargli più spazio”.

“È un peccato finire con un ritiro, considerando che stiamo lottando per il secondo posto nel Mondiale Costruttori”. Poi, un accenno d’orgoglio: “La reazione del team, che è riuscito a ribaltare completamente la situazione dal venerdì a oggi, è stata davvero un grande sforzo”.

Per Hamilton, l’ennesimo weekend da dimenticare. “Dopo il contatto al primo giro, i danni riportati ci sono costati molto carico aerodinamico e hanno reso il posteriore molto difficile da gestire. Nonostante i nostri tentativi di trovare una soluzione, la mancanza di competitività unita alla penalità ci hanno alla fine portato a ritirare la vettura. Non è certo il modo in cui avrei voluto concludere la settimana, ma sono grato ai tifosi brasiliani per il loro incredibile supporto”. (continua dopo la foto)

Mentre la Ferrari affonda, le parole del team principal Frédéric Vasseur suonano come una stonatura. “Dopo un pomeriggio come questo bisogna guardare agli aspetti positivi del weekend, anche se è difficile trovarne quando chiudiamo con un doppio ritiro”.

Poi prova a spiegare: “Con Leclerc eravamo in una buona posizione, ma abbiamo pagato il prezzo del contatto tra Antonelli e Piastri. Per Hamilton, invece, abbiamo perso molto carico dopo i contatti. Ritirare la vettura era la decisione logica”.

Un’analisi che non convince né i tifosi né gli addetti ai lavori. Non tanto per il week end, ma per la gestione di un’annata disgraziata. Il bilancio, a tre gare dalla fine, è amaro: macchina che non è mai stata veramente competitiva, piloti demotivati, gestione confusa. E la sensazione, ormai diffusa, che la Ferrari sia caduta in un vortice di negatività che fa preoccupare anche per il futuro.

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