
Como e Juventus agli antipodi: Fabregas vola in Paradiso con uno strepitoso Nico Paz, capace di regalare magie, un gol e un assist. Dall’altra parte, la squadra di Tudor crolla, incapace di reagire al gol lampo di Kempft in seguito a un calcio piazzato dopo soli 4 minuti. Il tecnico bianconero dovrà lavorare in profondità non solo sul gioco, ma anche sulla mente dei suoi giocatori.
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Chi è la nuova stella che ha piegato la Juventus?
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La qualità offensiva della Juventus dovrebbe essere il punto di forza della squadra, invece non riesce a produrre segnature e anche le occasioni latitano. Colpa di un centrocampo che ancora non riesce a funzionare, ma la spiegazione non può limitarsi a questo. Se giocatori importanti come Davis, Yildiz, Conceicao, Vlahovic e Openda non ingranano e non segnano quasi mai, il problema evidentemente è più profondo.
Dopo il successo, anche un po’ casuale, contro l’Inter nel derby d’Italia, i bianconeri hanno infilato 5 pareggi e una sconfitta. Un ruolino di marcia inaccettabile per una squadra che, nelle intenzioni della dirigenza, doveva rilanciarsi e magari essere anche competitiva per lo scudetto. (continua dopo la foto)

Dall’altra parte il Como non è solo Nico Paz: Fabregas ha messo insieme un gruppo di giocatori che, partita dopo partita, diventa sempre più coeso e convincente. E non è un caso che i lariani con questa vittoria abbiano raggiunto proprio la Juve a 12 punti in classifica. E ora possono cominciare a sognare in grande.
Per la prima volta nell’era di Igor Tudor, la Juventus prova a dare ordine alla retroguardia con una difesa a quattro, cercando di adottare un 4-2-3-1 che ricorda lo stile Thiago Motta. Ma il gol lampo del Como al 4’ dimostra che il problema non risiede solo nel modulo, quanto nella concentrazione.
Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Paz disegna un cross perfetto sul secondo palo dove Kempf, lasciato colpevolmente libero da Kalulu, insacca in tap-in. La metà del primo tempo è un susseguirsi di errori tecnici e disattenzioni per i bianconeri, fino a quando la squadra ritrova calma e coraggio nelle giocate.
Nella fase centrale del primo tempo, gli ospiti si rendono pericolosi soprattutto grazie alle ripartenze veloci. Conceiçao e Yildiz ci provano sulle fasce, Thuram si distingue con i suoi break potenti, mentre Koopmeiners sembra più reattivo del solito. Jonathan David, inizialmente impreciso, partecipa attivamente alla costruzione del gioco e trova intesa con la squadra.
Al 36’ il canadese segna su assist di Koopmeiners, ma l’azione è viziata da un fuorigioco. Poco dopo, Yildiz, Thuram e Conceiçao sprecano le loro occasioni, non nitide ma frutto se non altro di una reazione di carattere. La Juventus resta comunque incapace di concretizzare le opportunità.
Nel secondo tempo la squadra di Tudor mantiene il possesso palla ma fatica a creare pericoli concreti per Butez. David cala e anche l’inserimento di Vlahovic non cambia le dinamiche: la squadra è sgonfia, manca di idee e soluzioni efficaci in attacco. E ora il prossimo impegno in Champions contro il Real Madrid fa tremare l’ambiente. (continua dopo la foto)

La Juventus appare vulnerabile e sterile: il talento di Paz e una difesa solida, ma non impenetrabile, bastano a ingabbiare la Signora. Il Como, dal canto suo, gestisce al meglio la partita nonostante le assenze e le modifiche dell’ultimo minuto. La squadra di Fabregas si dimostra pronta e compatta, con Paz assoluto protagonista.
Al 79’, l’argentino cala il sipario con un sinistro liftato dopo aver messo a sedere Cambiaso con una finta, dopo una ripartenza fulminea. Il 2-0 sarà anche il risultato finale che certifica la superiorità del Como, capace di sfruttare le proprie qualità individuali e la compattezza di squadra.
La Juventus invece ha ancora molto da lavorare, e adesso inevitabilmente Igor Tudor sarà messo in discussione, perché le ombre di un’altra stagione fallimentare spaventano l’ambiente, anche se c’è ancora molto tempo per recuperare. Ma bisogna subito cambiare rotta.
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