
Phillip Island, alba italiana. Il cielo sopra l’oceano è terso, ma su Pecco Bagnaia si abbatte l’ennesima tempesta. A quattro giri dal termine del Gran Premio d’Australia, il campione torinese finisce ancora una volta a terra, infausta chiusura di un weekend da dimenticare. Ma non è lui a finire sgotto accusa. Perché c’è un video impressionante che sconvolge tifosi e appassionati.
The amount of vibration that Bagnaia is getting out of the last corner is just incredible. The bike is just unrideable for him. pic.twitter.com/0sagP3FG7e
— Simon Patterson (@denkmit) October 18, 2025
La gara è stata vinta da Raul Fernandez su Aprilia, al suo primo successo in MotoGP, davanti a Fabio Di Giannantonio e Marco Bezzecchi, mentre il più titolato pilota italiano della Ducati scivola via in silenzio, con la testa bassa e la moto distrutta.
Ma la polemica è solo all’inizio: prima ancora della caduta, un video pubblicato dalla MotoGP ha lasciato tutti sbalorditi. Nelle immagini, la Desmosedici di Bagnaia vibra in modo anomalo sul rettilineo, quasi fosse imbizzarrita. Il pilota cerca di domarla, ma gli scossoni del mezzo sono evidenti e fanno impressione. (continua dopo la foto)

Non una curva, non una staccata: Pecco semplicemente cerca di tenersi in piedi mentre la moto si scuote violentemente come se volesse disarcionarlo. È la prova più chiara che qualcosa, nella Ducati ufficiale, non va. O perlomeno c’è qualcosa che non va per il pilota torinese, che è sembrato affranto per una situazione imprevedibile.
Le parole del team manager Davide Tardozzi dopo il warm up sono apparse sconfortanti: “Non sappiamo cosa sia successo. Questa è la stessa moto con cui Pecco ha dominato in Giappone, ma oggi si muoveva troppo. Non c’era motivo di continuare”.
Dichiarazioni che lasciano intendere una confusione tecnica preoccupante. È inaccettabile che un pluricampione del mondo debba affrontare un simile calvario con una moto che vibra sul dritto come una moto d’epoca. Diversi ex piloti avevano invitato il team, nel recente passato, a stare più vicino al pilota italiano. Ma la situazione non è migliorata, anzi. (continua dopo la foto)

Bagnaia, oggi tredicesimo prima della caduta, non è più in lotta per nulla. Perde anche il terzo posto nel Mondiale, superato da un Bezzecchi in piena ascesa. Ma ridurre tutto a una questione di punti sarebbe ingiusto: qui è in gioco la dignità sportiva di un campione che appare lasciato solo da una squadra incapace di fornirgli una moto affidabile.
Lo sguardo di Pecco, dopo la caduta, diceva tutto: un triste miscuglio di frustrazione, stanchezza, incredulità. È un Bagnaia svuotato, non sconfitto. La cosa peggiore per il pilota è che, in queste condizioni, c’è poco da inventarsi, perché Bagnaia senza una moto affidabile non può essere competitivo. E per un pilota del suo livello questo non è accettabile.
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