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“Chi c’era in quella casa”: Garlasco, le parole del medico legale

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Il delitto di Garlasco, consumatosi il 13 agosto 2007, rimane tra i misteri più discussi della cronaca italiana. Chiara Poggi, ventiseienne, fu trovata priva di vita nella sua abitazione di via Pascoli. Nonostante siano trascorsi diciotto anni e si siano susseguiti processi, sentenze e numerosi interrogativi, il caso continua a destare l’attenzione dell’opinione pubblica.

Ipotesi di una nuova esumazione

Negli ultimi giorni, il nome di Chiara Poggi è tornato al centro del dibattito mediatico. Si è infatti parlato della possibilità di una nuova esumazione del corpo della giovane, con l’obiettivo di riesaminare alcuni dettagli che, all’epoca delle indagini, potrebbero non essere stati indagati a fondo. A sottolineare questa eventualità è stato il professor Vittorio Fineschi, docente di medicina legale all’Università La Sapienza di Roma, ospite a Filorosso su Rai3. «Una nuova esumazione – ha spiegato – potrebbe mettere in luce elementi non approfonditi allora, completando il mosaico investigativo».

Le dichiarazioni del medico legale

Durante l’intervista, Fineschi ha messo in risalto un aspetto rimasto sempre enigmatico: la natura delle lesioni riscontrate sul corpo di Chiara. «Alcune ferite non risultano compatibili con un unico mezzo», ha dichiarato. Una frase che apre interrogativi pesanti: quale strumento fu davvero utilizzato per colpire la vittima? E soprattutto, fu opera di una sola persona.

Secondo il medico legale, alcune lesioni sembrano compatibili con un oggetto tagliente, altre con un oggetto contundente. Questo dettaglio suggerirebbe due scenari inquietanti: o l’omicidio è stato commesso utilizzando strumenti differenti, oppure più persone erano presenti sulla scena del crimine. Ipotesi che, se confermate, potrebbero ribaltare ancora una volta le certezze costruite nei processi passati.

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Un caso ancora irrisolto

Il futuro delle indagini dipende ora dalla possibilità di eseguire nuovi accertamenti scientifici. L’eventualità di ulteriori analisi rilancia il caso Poggi come uno dei nodi più intricati della giustizia italiana contemporanea. Restano vive le speranze di poter finalmente arrivare a una verità completa, ma non manca il timore che, anche con gli strumenti moderni, alcune zone d’ombra possano rimanere per sempre tali.

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