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Paolini, che brividi al Roland Garros, domina, crolla e si rialza: la prossima avversaria

Jasmine Paolini, nella magica settimana al Foro Italico che l’ha incoronata campionessa degli Internazionali d’Italia, era una giocatrice in fiducia, capace prima di grandi rimonte, poi di regolare con una certa facilità una campionessa come la numero 3 del mondo Coco Gauff nell’attesissima finale.

La numero 4 del mondo, finalista lo scorso anno a Parigi, è arrivata al Roland Garros ancora avvolta dall’aura di un trionfo che all’Italia mancava da ben 40 anni. E il debutto in terra francese, dopo un primo set perfetto nel quale aveva dominato senza fatica la cinese Yuan con un netto 6-1, sembrava quasi una formalità. Ma a quel punto qualcosa si è rotto.

Contro Yue Yuan, numero 89 del mondo, Jasmine parte come un treno: 5-0 con tre break consecutivi, senza perdere neppure un punto al servizio. Un dominio assoluto, quasi imbarazzante. Poi, un piccolo blackout: concede il primo break all’avversaria, ma chiude subito dopo strappando di nuovo la battuta alla cinese. Il 6-1 è netto, ma qualcosa s’incrina. (continua dopo la foto)

Il secondo parziale è tutta un’altra storia. Sull’1-1, si sussegue una raffica di break: tre consecutivi, ma due a favore di Yuan, che all’improvviso e a sorpresa ribalta l’inerzia della partita. Jasmine si scompone e si innervosisce, non trova più profondità e comincia a sbagliare molto. La cinese, dotata comunque di un tennis solido, consolida il vantaggio e prende coraggio: Jasmine perde il secondo set 6-4 e appare tesa e scontenta.

Nel terzo set Paolini parte bene: ritrova la spinta, ottiene un break a zero nel secondo gioco, si porta avanti di due game e sembra che tutto sia tornato alla normalità. Ma chi ha giocato a tennis sa quanto sia difficile esordire a un primo turno in apparenza semplice subito dopo aver sprecato tante energie mentali per conquistare la vittoria nel torneo precedente.

Jasmine va di nuovo in confusione, è irriconoscibile, sbaglia colpi e scelte che di solito le vengono semplici. La cinese, che si accorge della difficoltà dell’avversaria, decide di rischiare e cerca di giocare un tennis di pressione.

Un set che sembrava avviato sul percorso giusto per l’azzurra di colpo diventa drammatico. La Yuan azzecca due o tre colpi notevoli, si riporta in parità e poi ottiene il secondo break consecutivo con una risposta di rovescio lungolinea da applausi. La cinese appare in fiducia e a quel punto sembra in controllo del match.

Paolini, un percorso verso la rivincita “polacca”

Ma Paolini non ci sta. Se no non sarebbe la straordinaria combattente che conosciamo. Sul 2-3, mentre nuvole nere (metaforiche) si addensano sul campo, la nostra campionessa si ricorda di essere numero 4 del mondo e di avere appena trionfato a Roma.

Quella a cui si assiste in un game che poteva essere pericolosissimo è una vera e propria resurrezione: colpi precisi, sventagliate di rovescio vincenti, un piano tattico perfetto che attraverso una continua pressione toglie certezze alla meno quotata rivale.

Non è solo uno scatto di orgoglio, quello di Paolini: è un’affermazione di superiorità che travolge la Yuan, che a un certo punto aveva accarezzato l’idea di una clamorosa vittoria. Sarebbe stato un piccolo dramma per Jasmine, che uscendo al primo turno avrebbe anche pagato moltissimo in termini di classifica dopo la finale del 2024.

invece l’azzurra infila quattro game di fila, vince gli ultimi 14 punti del match sciorinando una gragnuola di colpi che si abbatte sull’avversaria e cancellando le paure dei suoi tifosi e, soprattutto, le sue incertezze inaspettate. Alla fine Paolini archivia il match con un 6-3 che vale il secondo turno. (continua dopo la foto)

Ora ad attenderla c’è la vincente del derby australiano tra Ajla Tomljanovic e Maya Joint. La paura, per oggi, è passata. Jasmine sa bene che il Roland Garros è un romanzo che si scrive punto dopo punto, giorno dopo giorno. E infatti, al termine del match, per spiegare le sue difficoltà spiega che “non tutte le giornate sono uguali“. Siccome spesso quelle negative portano con sé amare sconfitte, la nostra atleta ora può sorridere.

Ora Jasmine ha la possibilità di ritrovare la concentrazione per un cammino degno in un torneo che le ha sorriso lo scorso anno, e che oggi le propone un percorso importante almeno fino ai quarti di finale. Dove troverebbe, se non ci saranno sorprese, quella Iga Swiatek che la sconfisse nettamente nella finale 2024. Ma la polacca non è più quella di un anno fa, e comunque Jasmine per ora non ci pensa: c’è un secondo turno da vincere, c’è un cammino da percorrere. Poi si vedrà.

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