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Tour de France, arriva l’ora di Van der Poel! Una tappa emozionante

Il Tour de France 2025 è appena iniziato, ma l’intensità sembra già da terza settimana. Dopo un avvio scoppiettante, la seconda tappa ha confermato quanto sarà acceso il confronto tra i grandi del ciclismo mondiale. Pogacar, Vingegaard, Evenepoel e Van der Poel non si stanno risparmiando, e la lotta per la maglia gialla ha già acceso l’entusiasmo dei tifosi.

Il percorso a Nord, tra vento, salite brevi ma intense e strade strette, ha già mietuto errori, polemiche e colpi di scena. Sul traguardo di Boulogne sur Mer, celebre porto del nord della Francia, Mathieu Van der Poel si prende tutto: tappa e maglia gialla, al termine di una volata in salita tra le più belle viste in questa prima parte di stagione.

Il fuoriclasse olandese dell’Alpecin-Deceuninck ha preceduto Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard, in uno sprint teso e spettacolare dopo 50 chilometri finali corsi come in un classico del Nord.

Van der Poel, 30 anni, già iridato su strada e dominatore delle classiche, ha sfruttato al meglio il lavoro dei compagni e la condizione brillante. Sul rettilineo al 5%, Pogacar non è riuscito a uscire dalla sua ruota, mentre Vingegaard, impressionante per aggressività e lucidità, aveva già acceso la miccia con un attacco in discesa a 4 km dall’arrivo.

Negli ultimi 10 chilometri si è scatenata una vera bagarre. Prima lo strappo di Saint Étienne au Mont (1 km al 10,6%) ha fatto selezione, poi le discese a 83 km/h, gli attacchi di Vingegaard, Evenepoel e Jorgenson, e infine lo sprint lanciato da Alaphilippe, che ha provato a far impazzire i tifosi francesi.

Alla fine, il migliore è stato ancora lui: Van der Poel, crollato al suolo dopo la linea del traguardo per la fatica, ma ancora in grado di dettare legge. Quarto Gregoire, quinto proprio Alaphilippe, mentre il miglior italiano è Simone Velasco, nono.

Non sono mancati neanche i nervi tesi: Jonathan Milan ha vinto lo sprint intermedio ma si è infuriato con Girmay per un contatto sospetto. La tensione è alta anche per le condizioni del percorso, con spettatori troppo vicini alla strada che continuano a creare pericoli per i corridori.

Domani il Tour riparte da Valenciennes e arriva a Dunkerque: 178 km con dislivello minimo, ma il vento del Mare del Nord e la salita di Cassel a 29 km dal traguardo possono cambiare tutto. Intanto, l’Italia aspetta ancora: sono 108 le tappe senza vittorie. L’ultima? Quella di Nibali a Val Thorens, il 27 luglio 2019.

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