
La morte di Papa Francesco desta profonda commozione anche ne mondo del calcio. E il lutto che colpisce il mondo cattolico si riflette anche sul calendario sportivo. La Lega Serie A ha ufficializzato il rinvio delle partite previste oggi in seguito alla morte del Pontefice, venuto a mancare nella tarda mattinata di Pasquetta. Una decisione che ricalca quella presa nel 2005, in occasione della scomparsa di Giovanni Paolo II.
Calcio italiano in lutto: rinviate tutte le partite dopo la morte di Papa Francesco https://t.co/T2zaOsVUDJ
— NotiziarioCalcio (@NotiziarioC) April 21, 2025
“A seguito della scomparsa del Santo Padre, la Lega Nazionale Professionisti Serie A comunica che le gare previste nella giornata odierna di Campionato di Serie A Enilive e Primavera 1 sono rinviate a data da destinarsi“. Così recita la nota diffusa nelle ore successive al decesso. In seguito, la stessa Lega ha chiarito che le partite saranno giocate Mercoledì alle 18.30.
Tutto il calcio italiano si è fermato: non solo la massima serie, ma anche il campionato Primavera 1, per onorare la memoria di un Pontefice che, pur segnato dalla malattia, aveva voluto affacciarsi per l’ultima volta dalla Loggia di San Pietro, regalando un sorriso e una benedizione ai fedeli nel giorno di Pasqua.
Erano quattro i match in programma oggi per la 33ª giornata di Serie A: Torino–Udinese, Cagliari–Fiorentina, Genoa–Lazio e in serata Parma-Juventus. Questi incontri verranno recuperati in date ancora da definire, nelle prossime settimane, in base alle esigenze del calendario e agli impegni delle squadre coinvolte. Qualche problema in più potrebbe esserci per la Fiorentina, ancora impegnata in Conference League.
Serie A in lutto, il comunicato della Lega
Il comunicato della Sala Stampa Vaticana ha raggiunto il cuore di milioni di fedeli nel mondo. “È tornato alla casa del Padre” – così è stata data la notizia della morte del Papa, nel giorno del lunedì in Albis, carico di significati liturgici. Proprio ieri, Francesco si era mostrato tra la gente, nella tradizionale benedizione Urbi et Orbi, seguita da un lungo giro in papamobile.
Era stato un gesto di vicinanza, di resistenza alla malattia, che faceva sperare in un miglioramento delle sue condizioni. Purtroppo, invece, non è stato così. Oggi lo sport si inchina e il calcio si ferma, in un silenzio che unisce spalti e chiese, cronache e preghiere.
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