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Sci, Sofia Goggia guida l’Italia a Copper: “Concentrata fino all’ultima porta”

Sofia Goggia riparte dal Colorado con la solita grinta e una buona dose di realismo. Il circuito femminile di Coppa del mondo torna a Copper Mountain dopo ventiquattro anni e la bergamasca si presenta al via del gigante con un bagaglio di sensazioni miste, figlie di due settimane di allenamenti decisamente anomali.

Le temperature alte, addirittura da maniche corte nei primi giorni, hanno reso le manches di preparazione brevi e poco rappresentative: appena venti secondi sia in discesa sia in supergigante. “Sono arrivata qui da quasi due settimane e ho trovato condizioni completamente diverse rispetto al passato, quando faceva freddissimo”, racconta Goggia.

Il clima è cambiato solo nelle ultime ore, con un brusco calo che ha riportato la neve su standard più coerenti con una gara di fine novembre.

Il gigante di domani (prima manche alle 18.00, seconda alle 21.00) segna il ritorno della specialità sul tracciato americano dal 2001, quando vinse la norvegese Andrine Flemmen. Al cancelletto ci sarà una squadra italiana giovane e motivata: con Goggia scenderanno Asja Zenere, miglior azzurra a Soelden, Ilaria Ghisalberti, Lara Della Mea e Giorgia Collomb.

“Negli ultimi giorni abbiamo provato su una pista diversa da quella di gara, quindi il fondo lo scopriremo davvero solo domani”, spiega la bergamasca. Il manto è stato iniettato con acqua, dettaglio che lo renderà più aggressivo e impegnativo in termini di grip. “Le sensazioni sono buone. Voglio sciare come so fare, senza esagerare, restando concentrata dal cancelletto fino alla linea del traguardo”.

Copper ospiterà la quarta gara femminile della sua storia, dopo le edizioni del 1999 e del 2001. La località americana tornerà protagonista anche domenica con lo slalom (18.00 e 21.00), dove vedremo in pista Lara Della Mea, Giorgia Collomb, Emilia Mondinelli, Beatrice Sola e la rientrante Martina Peterlini.

Per Goggia e per tutta la squadra azzurra, il weekend americano è un banco di prova importante: non ci sono proclami, solo la necessità di trovare subito ritmo e fiducia su una neve che promette di non regalare nulla a nessuno.

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