Sul fronte pensioni sicuramente ci saranno tantissime novità nel 2024. Ci sono tantissimi lavoratori che sperano di andare in pensione l’anno venturo e chi invece attende nuove dal governo. In questo articolo vi spieghiamo nei dettagli cosa succederà l’anno prossimo sul fronte pensioni. (Continua…)
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Cos’è la pensione
La pensione è una obbligazione che consiste in una rendita vitalizia o temporanea corrisposta a una persona fisica in base a un rapporto giuridico con l’ente o la società che è obbligata a corrisponderla per la tutela del rischio di longevità o di altri rischi come invalidità o inabilità. Il sistema pensionistico pubblico, in Italia INPS, è finanziato con l’imposizione fiscale, ovvero dall’obbligo di pagare agli enti previdenziali i contributi obbligatori per le assicurazioni obbligatorie. Le prime ricevute pensionistiche in Italia risalgono addirittura al 1800 nel gran ducato di Toscana. (Continua…)
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Pensioni 2024 cosa cambia
Il 2024 sta per arrivare e sicuramente ci saranno molte novità sul fronte pensioni. Attualmente in campo c’è una versione rivisitata di Quota 103, che prevede un’uscita dal lavoro a 62 anni con 41 anni di contributi versati. Chi non è in possesso di questi requisiti rientra sotto l’ombrello della Fornero. Nel 2024, dunque, potranno andare in pensione tutti coloro che hanno almeno 67 anni e almeno 20 anni di contributi versati. I lavoratori che invece hanno una contribuzione successiva al 31 dicembre 1995 potranno accedere alla pensione di vecchiaia senza dover raggiungere lo sbarramento. (Continua…)
Dati allarmanti secondo l’Ocse
I dati sulle pensioni sono sempre più allarmanti in Italia. Addirittura chi entra oggi sul mercato del lavoro rischia di uscirne a 71 anni. L’Ocse, nel dossier “Pensions at a glance”, fa sapere: “L’Italia è uno dei nove paesi Ocse che collega l’età pensionabile legale con l’aspettativa di vita. In un sistema contributivo, tale collegamento non è necessario per migliorare le finanze pensionistiche, ma mira a evitare che le persone vadano in pensione troppo presto con pensioni troppo basse e a promuovere l’occupazione in età avanzata e quindi la produzione potenziale”.