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Paolo morto a 15 anni, le parole agghiaccianti dei compagni di classe

Responsabilità degli adulti: segnali ignorati e silenzi assordanti

Al centro della bufera c’è anche la scuola. Mamma Simonetta Mendico e papà Giuseppe Mendico sostengono di aver segnalato ripetutamente episodi di bullismo ai docenti senza ricevere risposte concrete. Chat con insegnanti e altri genitori, ora acquisite dagli inquirenti, documenterebbero allarmi rimasti inascoltati.

La preside dell’istituto ha ammesso pubblicamente «le difficoltà» nella gestione del contesto scolastico, mentre altri docenti e la vicepreside minimizzano, sostenendo che gli episodi noti non fossero «così gravi da spingerlo a un gesto estremo». Anche la psicologa che aveva seguito Paolo in passato non aveva rilevato segnali allarmanti. Ma l’assenza di prove evidenti non basta a dissolvere il dubbio: che cosa non è stato visto, o forse non si è voluto vedere?

Intanto, la Monica Sansoni, garante dell’Infanzia del Lazio, ha chiesto al sindaco Franco Taddeo un incontro con la famiglia per «favorire un confronto diretto e individuare soluzioni a tutela dei minori e del loro percorso di crescita». Domani sera il paese si raccoglierà in una fiaccolata, guidata anche dal vescovo della diocesi locale, con un messaggio che sui social suona come un sussurro collettivo: «Buon viaggio Paolo».

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