
La stagione della NFL è alle porte: dopo mesi di attesa, finalmente il campionato di football americano più amato al mondo sta per tornare. Come da prassi, il mese antecedente alla partenza è stato dedicato alla pre-season, i match “amichevoli” che servono a far ritrovare agli atleti il ritmo partita e soprattutto alle matricole per iniziare a fare i conti con l’atmosfera che si respira su un palcoscenico così ambito e luminoso. Gli occhi di chi guarda la pre-season, infatti, sono puntati soprattutto sui rookies: anche se queste partite non entrano a far parte dello storico, infatti, possono comunque fornire indicazioni molto interessanti sui giovani che cercano di lasciare un segno in NFL. Ecco chi è andato particolarmente bene.
Abdul Carter, Tight End dei New York Giants
Abdul Carter è entrato nel Draft NFL con la reputazione del miglior profilo difensivo di tutta la classe 2025, e la pre-season sembra averne confermato in pieno le qualità. Certo, non è stato sempre impeccabile – a questa età sarebbe quasi strano il contrario – ma ha fatto capire di avere enormi margini di crescita e di poter dire la sua in ogni situazione. Il suo primo passo, in particolare, sarà un grosso problema per le linee avversarie.
Ashton Jeanty, Running Back dei Las Vegas Raiders
Di Ashton Jeanty si è parlato a lungo e da ben prima del Draft: in un periodo storico in cui i running back stanno tornando a spostare pesantemente gli equilibri in NFL, Jeanty è qui per lasciare un segno nel football dei prossimi anni. La sua pre-season è stata di ottimo livello, e in particolare nel match contro i San Francisco 49ers ha mostrato quanto il suo baricentro basso lo renda davvero difficile da fermare.
Malaki Starks, Safety dei Baltimore Ravens
Baltimora continua a rinforzare la sua già incredibile difesa: la safety Malaki Starks ha disputato una grandissima pre-season e sembra già pronto per un posto da titolare accanto a Kyle Hamilton. Grande quoziente intellettivo, velocità di piedi e capacità di leggere il gioco sono le armi del suo arsenale di cui ha dato maggior prova.
Will Campbell, Offensive Tackle dei New England Patriots
Velocità, potenza e un mix di aggressività e pulizia nei tocchi: così Will Campbell si è presentato alla pre-season NFL, dove ha fatto capire perché è stato scelto con la quarta chiamata assoluta. Del resto, Drake Maye avrà bisogno di una linea molto solida per esprimere tutto il suo (grande) potenziale nella tasca, e Campbell sarà sicuramente una grande spalla a cui appoggiarsi.
Emeka Egbuka, Wide Receiver dei Tampa Bay Buccaneers
Le quotazioni di Egbuka sono salite rapidamente avvicinandosi al Draft, e in questa pre-season abbiamo iniziato a capire meglio il perché: questo ricevitore sembra già pronto per giocare in NFL, come se avesse già interiorizzato tutto quello che c’è da sapere ancora prima di mettere piede su un campo del genere. Sa intendersi molto bene con il quarterback e seguire in maniera diligente le traiettorie di passaggio: difficile chiedere di meglio.
Cam Ward, Quarterback dei Tennessee Titans
C’era molta attesa per la prima scelta assoluta del Draft NFL 2025, il quarterback Cam Ward. Del resto, quello del QB è il ruolo principe del football, e quando un giovane che ricopre questa posizione chiave viene scelto con la prima chiamata a disposizione, l’hype che già lo circonda non può che aumentare. Il debutto di Cam Ward sui campi della NFL non è stato stellare, ma comunque molto buono: ha lanciato eccellenti passaggi, dando prova della sua già nota potenza nel braccio, ma ha anche mandato qualche palla a vuoto. Niente di cui preoccuparsi, ad ogni modo: come dicevamo, la pre-season serve anche e soprattutto ai giovani per trovare il feeling con i compagni; bisogna anche considerare, soprattutto, che nel football non esiste una posizione che comporti maggior pressione di quella del quarterback.
Travis Hunter, Wide Receiver/Defensive Back dei Jacksonville Jaguars
A proposito di grande attesa e di pressione, com’è andata per il vincitore del premio Heisman? Hunter ha potuto giocare una sola delle tre partite in programma, poiché Jacksonville ha preferito non accentuare il danno procurato da un infortunio. Nel suo unico incontro disputato non ha brillato particolarmente, ma ha dato prova di saper giocare davvero sia in attacco che in difesa, oltre che di possedere grandi velocità ed esplosività.
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