Addio a Mike Peters, gigante della musica
Nel 2004 si inventa una delle più belle truffe buone del rock: pubblica il singolo “45 RPM” spacciandolo per il pezzo di una boyband chiamata The Poppy Fields. Il brano vola alto, i critici impazziscono… poi la rivelazione: dietro c’era lui, il vecchio leone gallese. Da lì nasce anche un film: “Vinyl”, diretto da Sara Sugarman nel 2012. Nel frattempo, riforma The Alarm (nel 2000), canta per i Big Country (2011), suona con Bruce Springsteen (2014), collabora con gente come Bono e Neil Young, e organizza ogni anno il raduno “The Gathering” a Llandudno, che diventa un piccolo culto per i fan. Nel 2019 riceve l’MBE (Member of the Order of the British Empire) per la sua battaglia contro il cancro. Non solo per la sua personale, ma per quella di tutti. Insieme alla moglie Jules, anche lei sopravvissuta a un tumore, fonda la Love Hope Strength Foundation. Non raccolgono solo fondi: organizzano concerti, trekking fino all’Everest, al Kilimangiaro, al monte Snowdon, portando la musica dove il fiato manca, ma il cuore ruggisce ancora. (continua a leggere dopo le foto)

Il saluto finale di Mike Peters, un uomo che ha vissuto rock e amore
Mike Peters ci lascia a 66 anni, seguito fino all’ultimo dalla sua famiglia: la moglie Jules e i due figli, Dylan (20) ed Evan (18). Non ha mai smesso di lottare. E di amare. In una delle sue ultime interviste aveva detto: “Il mio messaggio è semplice: sopravvivere e apprezzare ogni secondo che abbiamo. Vivere fino all’ultimo respiro, con positività verso il mondo, la famiglia e l’ambiente.” E lui lo ha fatto. Fino all’ultimo.
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