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MotoGP, è scoccata l’ora dell’Aprilia? Il parere dell’esperto

MotoGP, dopo una prima parte di stagione segnata da qualche inciampo e molte incognite, Aprilia sembra finalmente aver trovato la rotta giusta. E il merito, come sottolineato in un’analisi di Stefano Gatti per Sportmediaset, va soprattutto a Marco Bezzecchi, che ha saputo trasformarsi da scommessa a vero uomo-squadra.

Sul circuito di Brno, con un secondo posto che vale oro, il romagnolo ha chiuso la prima metà del campionato con un chiaro segnale: la RS-GP può competere, e lui è pronto a guidarla verso traguardi sempre più ambiziosi.

L’infortunio di Jorge Martin ha pesato come un macigno sull’inizio di stagione della Casa di Noale, ma al netto delle difficoltà iniziali, Bezzecchi ha raccolto l’eredità tecnica e morale del team. Dopo qualche gara di assestamento, comprensibile per chi si è ritrovato improvvisamente con la responsabilità di trascinare la squadrac, il pilota italiano ha cambiato passo a partire da Silverstone, vincendo un GP tanto meritato quanto fortunato.

Poi sono arrivati i podi ad Assen e proprio a Brno, in Repubblica Ceca, dove ha concluso secondo, confermando una crescita costante e solida. Ora Bezzecchi è quarto in classifica generale, primo tra i piloti non Ducati, e ha scavalcato in un colpo solo le Desmosedici VR46 di Di Giannantonio e Morbidelli.

Secondo l’analisi di Gatti, l’altra buona notizia per Aprilia è il rientro di Jorge Martin, ma non si può ignorare che sia stato proprio Bezzecchi – con la collaborazione preziosa di Savadori – a “consegnargli” una moto finalmente competitiva e un ambiente ritrovato. Il tutto in un contesto in cui il ritardo in classifica non permette sogni iridati (anche per via della superiorità finora mostrata da Marc Marquez), ma può gettare basi importanti in vista del 2026. (continua dopo la foto)

Aprilia, insomma, punta a chiudere in crescendo, sia per testare il potenziale del binomio Martin-Bezzecchi, sia per chiarire i futuri equilibri interni. Il romagnolo, forte dei risultati ottenuti, ha legittime ambizioni di leadership, mentre lo spagnolo – campione in carica – vorrà a sua volta dimostrare di poter ancora vincere, magari già nei GP conclusivi della stagione.

La seconda parte di stagione, che riprenderà a Ferragosto a Spielberg, si preannuncia come un banco di prova importante per Aprilia. Con il titolo ormai sfumato, resta però l’obiettivo di costruire il futuro, mettere alla prova gli equilibri tra i due top rider e preparare un 2026 finalmente da protagonisti.

Se la svolta c’è stata, come suggerisce Gatti, lo si deve anche a un Bezzecchi capace di guidare la squadra dalla crisi alla competitività. E forse, anche a una curva… ceca che ha segnato l’inizio della risalita.

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