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Mondiale per Club, le avversarie della Juventus: il nuovo City e la “regina del Marocco”

Il gruppo G del Mondiale per club si annuncia tosto e affascinante per la Juventus. I bianconeri se la vedranno con il Manchester City, che ha appena completato un mercato sontuoso, con l’Al-Ain, formazione più titolata degli Emirati Arabi Uniti, e con il Wydad Casablanca, regina del Marocco e fra le più titolate squadre africane.

I nuovi volti del Manchester City

Il City arriva all’appuntamento con l’ambizione di vincere tutto e una rosa ritoccata nei punti chiave. Guardiola ha salutato senatori come De Bruyne e Grealish, ma in mezzo al campo è arrivato Tijjani Reijnders, perfetto per i meccanismi del tiki-taka. Dal Lione è sbarcato Rayan Cherki, autore di 12 gol e 20 assist nell’ultima stagione.

A sinistra c’è ora Rayan Ait-Nouri, pagato 40 milioni: un ritorno al terzino di spinta, ruolo che Pep aveva quasi abolito. Lo staff tecnico è stato rinnovato: dentro Pepijn Lijnders, ex braccio destro di Klopp, e un nuovo allenatore per i piazzati, James French. I gol, però, restano affare di Erling Haaland: le speranze di successo negli Stati Uniti passano ancora dai suoi piedi.

L’ambizione degli emiratini

Due stelle sul petto, 14 titoli nazionali, e una Champions asiatica vinta nel 2024: l’Al-Ain è il club di riferimento degli Emirati. La stagione in patria si è chiusa con un deludente quinto posto e un cambio in panchina: via Jardim, dentro Vladimir Ivic. (continua dopo la foto)

VENICE, ITALY – MAY 25: Igor Tudor of Juventus during the Serie A match between Venezia and Juventus at Stadio Pier Luigi Penzo on May 25, 2025 in Venice, Italy. (Photo by Daniele Badolato – Juventus FC/Getty Images)

Il peso dell’attacco è sulle spalle di Kodjo Laba, togolese da 140 gol in sei stagioni, e del fantasista Kaku, argentino naturalizzato paraguaiano, autore di 10 assist quest’anno. Occhio anche a Soufiane Rahimi, marocchino. Tra i pali, se la giocano il veterano Eisa e il nuovo arrivato Rui Patricio, ex Roma.

I re del Marocco e l’amore per il Wydad

In arabo “Wydad” significa amore. Ma questa stagione, per la squadra più vincente del Marocco (22 campionati, tre Champions africane), non è stata molto soddisfacente: solo un terzo posto, zero trofei. In panchina c’è ora Mohamed Benhachem, allenatore giramondo con mille storie alle spalle.

La stella è Mohamed Rayhi, trent’anni, cresciuto nei sobborghi di Eindhoven e reduce da una stagione da 13 gol. Con lui ci saranno due attaccanti da area: Cassius Mailula, sudafricano ex Toronto FC, e Obeng, altro numero nove che sa come colpire. L’obiettivo è sorprendere: soprattutto contro Juventus e Manchester City.

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