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Luca Ruffino, l’ultima telefonata alla compagna prima di togliersi la vita

Luca Ruffino, presidente di Visibilia editore, è stato trovato senza vita nella tarda serata di sabato 5 agosto 2023, nella sua casa di via Spadolini a Milano. L’uomo aveva appena compiuto 60 anni, lo scorso 24 luglio. L’uomo era un importante manager e prima di togliersi la vita ha lasciato alcuni biglietti, indirizzati soprattutto alla sua famiglia. L’ultima chiamata è stata proprio sabato, alla moglie. (Continua dopo le foto)

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Il suicidio di Luca Ruffino

Secondo la ricostruzione dei fatti, descritta da Il Messaggero, Luca Ruffino avrebbe chiamato la moglie, che si trovava in vacanza, prima di togliersi la vita. L’uomo aveva il “tono rassegnato, quasi esausto”, fa sapere il quotidiano. La donna poi avrebbe provato a richiamarlo più volte senza ottenere risposta. Così ha chiesto al figlio di andare a controllare il padre, poi la tragica scoperta. Il cadavere è in camera da letto. Si è suicidato con un colpo di pistola regolarmente detenuta. Accanto al corpo, le sue ultime volontà. La procura di Milano ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di istigazione al suicidio, un passaggio necessario per compiere eventuali accertamenti come l’autopsia. (Continua dopo le foto)

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I bigliettini trovati accanto al cadavere

Secondo i primi accertamenti della polizia, nei fogli Luca Ruffino spiega che il gesto è stato fatto per “motivi personali”. Secondo gli inquirenti, è probabile che l’uomo soffrisse di problemi mentali, mai rivelati. In totale avrebbe lasciato sei fogli, indirizzati a familiari e collaboratori. Uno dei biglietti è rivolto ai figli Mirko e Andrea, a cui comunicherebbe il suo dispiacere per il dolore che causerà loro il suo gesto. Su uno dei bigliettini, Ruffino spiegherebbe inoltre di aver scelto di togliersi la vita nella sua dimora milanese, invece che nella sede dei suoi uffici, per non turbare colleghi e dipendenti. (Continua dopo le foto)

Chi era Luca Ruffino

Dal 1987, Ruffino era amministratore delegato di Sif Italia, società quotata a Euronext Growth Milano che gli aveva permesso di diventare il primo amministratore di condominio in Italia ad avere uno studio di amministrazione condominiale quotato in borsa. Da ottobre 2022 era diventato azionario di Visibilia, la società editoriale fondata da Daniele Santanché, rilevando le quote proprio del ministro. Due settimane fa, contattato da Repubblica, l’imprenditore ha definito la Santanché semplicemente come una sua debitrice, respingendo le ipotesi di aver dato una mano per ragioni politiche. “Daniela Santanchè ci deve 1,5 milioni e per questo ha messo a garanzia anche la sua casa”, aveva dichiarato. Ruffino in passato era stato processato e poi assolto insieme agli esponenti lombardi di FdI Marco Osnato e Romano La Russa (fratello del presidente del Senato) per una vicenda legata a finanziamenti elettorali.