x

x

Vai al contenuto

L’Inter mette la sesta e passa anche a Roma: partita combattuta, ancora decisivo Bonny

L’Inter mette la sesta, intesa come vittoria consecutiva, e Cristian Chivu si gode prima i 20 gradi e il cielo limpido, poi la compattezza della sua squadra: I nerazzurri all’Olimpico, davanti a 65 mila spettatori, vincono 1-0 e agganciano la vetta della Serie A: ora sono alla pari del Napoli e dei giallorossi di Gasperini, in attesa di vedere cosa farà il Milan contro la Fiorentina.

L’Inter parte a ritmi altissimi e al 7’ trova subito il gol che decide il match. Tutto nasce da una gestione rapida e precisa sulla fascia destra: Akanji serve Barella, e il centrocampista sceglie un’immediata verticalizzazione. Il nuovo credo adottato dall’Inter con Chivu funziona: il pallone filtra alle spalle della linea alta della Roma, Celik tiene in gioco Bonny che brucia Ndicka, entra in area e calcia forte sul primo palo.

La giocata del francese – ottimo anche oggi per velocità quantità e qualità – non era stata perfetta, dall’altra parte c’era Dimarco completamente solo con la porta spalancata davanti, ma alla fine anche la soluzione personale si rivela efficace: la palla sfila sotto il corpo di Svilar che la sfiora appena: è il gol del vantaggio nerazzurro.

Per il francese, sempre più calato nella nuova realtà nerazzurra, è il secondo gol consecutivo nonché il terzo in campionato, e soprattutto la conferma del marchio di fabbrica di Chivu: pressing alto, gestione veloce della palla, pochi fronzoli e ricerca immediata della profondità. (continua dopo la foto)

Dopo il vantaggio, l’Inter controlla e continua a pungere. Bastoni e Akanji chiudono ogni varco, Mkhitaryan corre tantissimo e sembra un regista aggiunto, un rinato Dimarco spinge costantemente sulla sinistra. La Roma prova a reagire, ma l’idea di Gasperini di schierare Wesley largo a sinistra e Dybala falso nove non paga. L’argentino viene risucchiato nella morsa di Acerbi e fatica a incidere.

Nel primo tempo l’Inter trova spazi e ha diverse buone opportunità per raddoppiare. La più clamorosa capita sui piedi di Mkhytarian, completamente solo dentro l’area su un delizioso assist di Dimarco. Ma l’armeno sbaglia un facile controllo, prova a rimediare ma al momento di tirare spara altissimo più o meno dall’altezza del dischetto del rigore.

Il pubblico giallorosso finisce il primo tempo deluso e preoccupato, ma nella ripresa la partita cambia. Gasp cambia e inserisce Dovbyk al centro dell’attacco, spostando Dybala dietro la punta. La Roma alza il baricentro, aumenta l’intensità e costruisce tre occasioni nitide. Al 59’ arriva la più clamorosa: uscita sbagliata di Sommer su corner, palla che arriva a Dybala, ma il colpo di testa non è semplice e termina alto a porta vuota.

Spinta dai cori dell’Olimpico la squadra di casa insiste: Celik colpisce un palo esterno, Dovbyk di testa sfiora la traversa e Pellegrini si vede respingere una conclusione velenosa. L’Inter soffre ma resta ordinata, quando può riparte e si rende ancora pericolosa. Barella è sempre lucido nel gestire il possesso e Mkhitaryan ancora protagonista con uno strappo centrale e un palo nel finale. (continua dopo la foto)

Chivu, nel momento di massimo pericolo e con la squadra che sembra faticare, inserisce Frattesi e Pio Esposito al posto di Calhanoglu e Lautaro, entrambi stanchi dopo le fatiche in nazionale. I nuovi entrati si fanno valere, soprattutto il giovanissimo attaccante che riesce ad alzare il baricentro della squadra, protegge tutti i palloni che capitano dalle sue parti e guadagna molti falli.

Negli ultimi dieci minuti la Roma tenta l’assalto finale, ma la difesa nerazzurra regge. Bastoni chiude su Dybala con un intervento decisivo, poi Sommer salva su El Shaarawy e su una punizione dello stesso Dybala. Non parate particolarmente difficili, ma lo svizzero si fa trovare sempre pronto. Dopo quattro minuti di recupero, l’arbitro Massa fischia la fine: l’Inter può esultare sotto il settore ospiti mentre la Roma esce a testa bassa ma con l’onore delle armi.

L’Inter regola la Roma all’Olimpico

La squadra di Chivu saluta la Capitale con una prestazione inizialmente spumeggiante, poi solida e pragmatica. L’allenatore romeno ha in mano un gruppo che sa colpire e soffrire a seconda dei momenti, e la permeabilità difensiva sembra un problema in fase di soluzione.

L’unico dubbio è dato da una rosa non troppo ampia, soprattutto a centrocampo, dove permane il mistero Diouf, anche oggi rimasto oggetto misterioso in panchina. Stesso discorso, anche se con qualche differenza, per Luis Henrique, anch’egli rimasto fuori dalla partita.

Per la Roma di Gasperini, resta l’impressione di una squadra in crescita e la soddisfazione per un ottimo secondo tempo. Ma anche l’impressione che là davanti manchi qualcosa, a meno che Dovbyk e Ferguson si sblocchino.

Leggi anche: