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Dopo la sconfitta per 3-1 ai supplementari contro il PSV Eindhoven e l’a conseguente l’eliminazione dalla Champions League, Thiago Motta non ha mostrato segni di pentimento. “Non abbiamo buttato via niente, rifarei tutto“, ha dichiarato l’allenatore della Juventus. Le sue scelte tattiche e la gestione della gara, però, hanno suscitato molte perplessità.
Massimo #Brambati a TmwRadio: “#Kelly non giocherebbe neanche nel mio #Bari: non è da #Juventus. Thiago #Motta ne ha combinate di tutti i colori. Troppi infortuni muscolari nella sua #Juve…” pic.twitter.com/A7MAv5VBba
— Nicolò Schira (@NicoSchira) February 20, 2025
Nel doppio confronto, la Juventus ha affrontato un Psv in crisi, reduce da tre partite senza vittorie e con una difesa fragile (48 gol subiti in 37 gare). Eppure la squadra ha adottato un approccio passivo, lasciando agli olandesi la possibilità di prendere coraggio. Anziché cercare di chiudere la partita con un gol che avrebbe spento gli entusiasmi, la Juve si è limitata a gestire, finendo per subire la pressione avversaria.
Un altro punto critico è stata la gestione delle risorse fisiche. Motta ha scelto un turnover minimo nonostante l’abbondanza di alternative a centrocampo e sugli esterni. Questa decisione ha pesato nei tempi supplementari, quando la Juve ha mostrato segni evidenti di stanchezza.
Inoltre, ha sorpreso la decisione di lasciare in panchina Yildiz per la seconda gara consecutiva, favorendo Conceiçao più incisivo a partita in corso. Anche l’esclusione di Thuram, uno dei centrocampisti più in forma, ha destato perplessità, soprattutto considerando che Koopmeiners, titolare al suo posto, era febbricitante.
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Emblematico anche l’episodio delle sostituzioni: con Mbangula e Khephren Thuram pronti a entrare, la Juventus ha segnato il momentaneo 1-1 e Motta ha deciso di rinviare i cambi di 14 minuti, finendo poi per subire il 2-1.
I successivi cambi sono stati dettati dalla necessità, costringendo la squadra giocare con una formazione sperimentale nei supplementari. Inoltre, ancora una volta, Motta ha optato per sostituzioni uomo per uomo senza osare. Con la qualificazione in bilico, non si poteva tentare il tandem Vlahovic-Kolo Muani?
Juventus, problemi fisici e di tenuta mentale
La Juventus continua a soffrire sul piano fisico: a Eindhoven, come con il Napoli, la squadra si è sgretolata nella ripresa. Gli infortuni muscolari si accumulano e la gestione di alcuni giocatori lascia dubbi: Veiga, in meno di tre settimane, ha giocato un terzo dei minuti disputati in tutta la stagione con il Chelsea, una scelta che ha forse contribuito al suo infortunio.
Oltre all’aspetto fisico, resta il problema della tenuta mentale. La Juventus ha perso 17 punti in Serie A da situazioni di vantaggio e ha replicato lo stesso copione contro il Psv: avanti 2-1 all’andata e 3-2 al 64′ del ritorno, non è stata capace di gestire il risultato.
Motta sostiene che la squadra dovrebbe continuare ad attaccare anche in vantaggio, ma dopo 37 partite appare chiaro che la Juve non riesce a mettere in pratica questa filosofia. Il problema è nei giocatori o nell’incapacità dell’allenatore di trasmettere i suoi concetti?
L’eliminazione dalla Champions lascia interrogativi sul futuro della Juventus e sul lavoro di Motta. Ora toccherà a lui dimostrare di saper imparare dagli errori per evitare ulteriori delusioni.
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