L’impegno nell’arte e nella letteratura
Negli anni Ottanta, Vittorio Orsenigo si dedicò intensamente all’arte concettuale, esponendo a Milano nel 1981 con un catalogo a cura di Achille Bonito Oliva e successivamente, nel 1985, presso il Palazzo dei Diamanti di Ferrara. In questi anni, condivise spazi espositivi con artisti di rilievo come Arnaldo Pomodoro, Agenore Fabbri, Bruno Munari, Enrico Baj e Piero Manzoni.
Parallelamente, Orsenigo si dedicò alla scrittura. Sebbene avesse iniziato a pubblicare negli anni Cinquanta, la maggior parte dei suoi lavori letterari venne alla luce in età avanzata. Tra le sue opere più conosciute si annoverano Storie zoppe (1995), Settore editoriale (2001), Lettere a Giuseppe Pontiggia (2006), L’uccellino della radio (2008) e Giro del mondo (2021). Orsenigo fu anche un apprezzato traduttore e curatore editoriale per case editrici come Sellerio e Archinto, con un particolare interesse per le opere di Guillaume Apollinaire.