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Italia, bimbo di 4 anni cade in un pozzo: cos’è successo

La storia che stiamo per raccontarvi vi lascerà completamente senza parole. Quando in Italia si parla di bambini e pozzi, la mente pensa subito al tragico incidente di Vermicino. Questo avvenimento è accaduto in Italia nel mese di giugno 1981 e ha causato la morte di un bambino, Alfredo Rampi detto Alfredino, di sei anni, caduto accidentalmente in un pozzo artesiano in via Sant’Ireneo, in località Selvotta, una frazione di Frascati, situata lungo la via di Vermicino, che collega via Casilina a via Tuscolana. Dopo quasi tre giorni di inutili tentativi di salvataggio, il bambino morì dentro il pozzo a una profondità di circa 60 metri. Questa volta, per fortuna, l’epilogo è stato diverso. Vediamo nel dettaglio cos’è successo e quali sono le condizioni del bimbo di 4 anni caduto in un pozzo a Nuraminis in Sardegna. (Continua a leggere dopo la foto)

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Sardegna, bimbo di 4 anni cade in un pozzo: come sta

Nel pomeriggio di ieri, 4 Dicembre 2023, un bambino di quattro anni è caduto all’interno di un pozzo a Nuraminis, nel sud Sardegna. L’allarme è stato lanciato alle 15.45 e sul posto sono intervenuti l’elicottero del 118 e l’ambulanza con l’equipe medica. Il bambino è stato prontamente recuperato anche grazie al tempestivo intervento del padre e di alcune persone che erano con lui ed è stato trasferito all’ospedale Brotzu di Cagliari in codice rosso. Le prime visite hanno riscontrato uno stato di ipotermia legato al contatto con l’acqua, ma il bambino non ha subito gravi lesioni nella caduta e non corre pericolo di vita. Il pozzo, secondo le prime testimonianze, sarebbe stato coperto da alcune assi di legno. Ancora da accertare le cause dell’incidente. (Continua a leggere dopo la foto)

Un tuffo nel passato

La storia del bimbo di 4 anni caduto in un pozzo in Sardegna ha riportato alla memoria degli italini in caso tragico di Alfredino. L’incidente di Vermicino è stato un avvenimento accaduto in Italia nel mese di giugno 1981 che causò la morte di un bambino, Alfredo Rampi, di sei anni, caduto accidentalmente in un pozzo artesiano in via Sant’Ireneo, in località Selvotta, una frazione di Frascati, situata lungo la via di Vermicino, che collega via Casilina a via Tuscolana. Dopo quasi tre giorni di inutili tentativi di salvataggio, il bambino morì dentro il pozzo a una profondità di circa 60 metri. La vicenda ebbe un enorme impatto sulla stampa e nell’opinione pubblica italiana, anche grazie alla diretta televisiva della Rai durante le ultime 18 ore, che ne fece uno dei casi mediatici più rilevanti della storia italiana.

La mancanza di organizzazione e coordinamento dei soccorsi, ai limiti dell’improvvisazione, fecero capire l’esigenza di una nuova struttura organizzativa per poter gestire le situazioni di emergenza e negli anni successivi portò alla nascita del Dipartimento della protezione civile, all’epoca ancora solo sulla carta. Giancarlo Santalmassi, durante l’edizione straordinaria del TG2 del 13 giugno 1981, commentò così quanto accaduto: “Volevamo vedere un fatto di vita, e abbiamo visto un fatto di morte. Ci siamo arresi, abbiamo continuato fino all’ultimo. Ci domanderemo a lungo prossimamente a cosa è servito tutto questo, che cosa abbiamo voluto dimenticare, che cosa ci dovremmo ricordare, che cosa dovremo amare, che cosa dobbiamo odiare. È stata la registrazione di una sconfitta, purtroppo: 60 ore di lotta invano per Alfredo Rampi”.