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Inter, Pio Esposito incendia i social: fra detrattori e ammiratori è scoppiata una battaglia Web

Ormai su Pio Esposito è esplosa una battaglia social senza esclusione di colpi. L’Inter si coccola il suo gioiellino, che ha esordito sia in Champions sia in campionato dimostrando di essere già pronto, a 20 anni, a fare a sportellate con le difese avversarie e a sobbarcarsi il peso dell’attacco in una grande squadra senza tremare.

Nonostante questo, orde di detrattori accusano la stampa di celebrare un giocatore che non ha ancora dimostrato niente (il che non è vero, come vedremo), o di non avere ancora segnato gol. Con 2 presenze da titolare, si tratta di una considerazione che lascia il tempo che trova, soprattutto perché il 20enne centravanti ha mostrato doti innegabili: protezione palla, visione di gioco, fisico e corsa. E la somiglianza con Luca Toni, che a quell’età giocava nel Fiorenzuola, è abbastanza evidente.

A chi lo critica, è bene ricordare che Francesco Pio Esposito, a soli 19 anni, ha vinto la classifica dei cannonieri della Serie B con lo Spezia segnando 19 gol: un traguardo che non è comune né cosa da poco. Quindi dire che non ha dimostrato niente è un “falso storico“. Dire invece che deve ancora crescere per affermarsi ad altissimi livelli è corretto, e non potrebbe che essere così.

In ogni caso, un attaccante appena maggiorenne che al suo primo anno segna così tanto fra i professionisti non è sicuramente uno qualunque. È un dato di fatto che lo colloca già in un percorso d’élite e che, se tenuto in considerazione, rende le discussioni di questi giorni più equilibrate. Luigi Garlando, sulla Gazzetta dello Sport, sottolinea come questo curriculum pesi eccome nel giudicare l’inizio della sua avventura in Serie A.

L’attaccante dell’Inter, 20 anni, è il fratello minore di Sebastiano (23, Cagliari) e di Salvatore (24, Spezia). Figlio dell’ex difensore Agostino, Esposito divide l’opinione pubblica: una parte lo esalta dopo le prestazioni convincenti contro Ajax e Sassuolo, l’altra resta più prudente. “Mi ha impressionato per l’intelligenza di gioco e per il controllo di palla. Sarà utile anche alla Nazionale” ha dichiarato Fabio Capello, di certo non uno che regala complimenti con leggerezza. (continua dopo la foto)

I detrattori ricordano che Esposito ha fin qui giocato 99 minuti di Serie A e un match di coppa, senza ancora trovare il primo gol stagionale. Come se questo fosse il criterio per giudicarne le qualità. dopo solo 2 partite. Ma, come scrive Garlando, il presente di un talento di 20 anni non va giudicato in termini aritmetici, bensì valutato per le potenzialità e letto come un investimento sul futuro.

Le qualità atletiche, la personalità, una protezione della palla eccezionale e (guardando al passato recente) il fatto di vedere la porta fanno pensare a un giocatore capace di lasciare il segno. Non è un caso che Rino Gattuso lo abbia già voluto a Coverciano e lo abbia fatto debuttare in Nazionale.

Se si ragionasse non da tifosi, ma cercando di analizzare il calcio da un punto di vista diverso e più interessante, si noterebbe come Pio possieda caratteristiche da centravanti di peso che in Italia mancano da troppo tempo. Quindi è interesse di tutti lasciarlo maturare con calma, tenendo presente che il ragazzo è già in grado di ben figurare su palcoscenici importanti.

Pio Esposito è un gioiello: ma non dimentichiamo Camarda

Volendo, lo stesso discorso, ma in modo ancora più marcato per via dell’età, può valere per Francesco Camarda, che ha solo 17 anni ma già viene bollato da qualcuno come una promessa non mantenuta. Cose che si leggono solo in Italia. Sarebbe invece il caso di sostenere i giovani talenti, soprattutto dopo che la Nazionale ha guardato dal divano due Mondiali e anche il terzo è a rischio.

Per chiudere su Pio, come dice Garlando, “in quella palla difesa contro quattro difensori del Sassuolo e calciata a fil di traversa, ci sono i gol che arriveranno“. E restano nella memoria i 19 centri della stagione scorsa in Serie B, segnati contro difensori che, come sottolinea il giornalista della Gazzetta, “non mirano certo alla santità ma a toglierti la palla in ogni modo”.

Sabato a Cagliari Esposito sfiderà il fratello Sebastiano, anche lui ancora a secco. Tra i due c’è un patto: se uno segna, l’altro non si metterà a ridere.

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