
Inter, a Como sarà una notte anomala, sospesa fra uno scudetto quasi perduto e una finale di Champions tutta da giocare. Simone Inzaghi lo sa. E forse lo sente più di tutti, perché conosce l’equilibrio precario fra sogno e realtà. Stasera i nerazzurri si giocano il 16% di chance di vincere lo scudetto. Ma sono solo statistiche, perché in realtà le probabilità sono quasi nulle.
FCINTER1908 / Como-Inter, la probabile formazione di Inzaghi:
— Daniele Mari (@marifcinter) May 22, 2025
Martinez; Bisseck, de Vrij, Carlos Augusto; Darmian, Calhanoglu, Asllani, Zalewski, Dimarco; Correa, Taremi pic.twitter.com/E037qlPRN8
Anche quelli dati dalla statistica, comunque, sono numeri inequivocabili: solo quattro volte su ventiquattro, chi era secondo all’ultima giornata ha messo il tricolore sulle spalle. Eppure l’Inter ci vuole provare. Inzaghi, i suoi, i tifosi. Anche se l’allenatore sarà in tribuna, squalificato, le sue indicazioni alla squadra sono chiare. Non vuole ulteriori rimpianti. Ma nemmeno correre rischi.
Per questo i titolari resteranno a riposo. L’Inter che scenderà in campo al Sinigaglia di Como sarà una creatura ibrida, figlia del turnover e del calcolo. Solo Sommer, Calhanoglu e Dimarco dovrebbero partire nell’undici di base, gli altri guarderanno dalla panchina. Perché tra otto giorni c’è la finale contro il PSG, e lì la posta è troppo alta per arrivarci col fiatone. (continua dopo la foto)

Ma attenzione: non è una resa. È un calcolo, sì, ma ragionato. Il modulo sarà il 3-4-3, lo stesso che ha convinto a Torino. Con Zalewski che supporterà Taremi e Correa là davanti. In panchina la “ThuLa“, ossia Thuram e Lautaro, pronti a subentrare se Como si mette male o se da Napoli, a 820 km più a sud, dovessero arrivare notizie clamorose.
E poi c’è lo spogliatoio, quello che tiene insieme i pezzi e detta la linea. Lautaro, Barella, Bastoni, Darmian, De Vrij: i reduci del ciclo vincente, quelli che hanno vissuto il primo scudetto con Conte e ora vorrebbero soffiargliene uno. Sono loro ad aver fatto quadrato, a tenere alta la concentrazione, a dire ai compagni che non è ancora finita.
Perché, anche se la matematica e la logica lasciano pochissime speranze, il pallone a volte è imprevedibile. Che il Napoli, sospinto da un intero popolo, contro una squadra senza più nulla da chiedere al campionato e con una festa scudetto già allestita possa perdere punti negli ultimi 90 minuti sembra solo fantascienza. E in effetti lo è. Ma il campionato va onorato.
Lo sa anche Inzaghi: per il Mister nerazzurro il pareggio con la Lazio è ancora una ferita aperta. Ma proprio per questo, stasera la parola d’ordine è vincere. Perché se la partita di Napoli dovesse trasformarsi, appunto, in un racconto di Stephen King, non approfittarne diventerebbe inaccettabile e anche insopportabile. Anche se il treno sembra ormai passato.
Perciò il piano di Simone Inzaghi e dei suoi è quelli di attaccare subito, mettere pressione, portarsi in vantaggio per far tremare almeno per un attimo il Maradona. Ma a farlo dovranno essere le cosiddette “seconde linee”, affiancate da un paio di stakanovisti della formazione tipo. I titolari, se possibile, dovranno riposare. Perché se lo scudetto sembra un’utopia, la finale Champions è ben concreta. (continua dopo la foto)

Il 31 Maggio l’Inter si giocherà una stagione e un pezzo di storia nello stadio di quel Bayern Monaco che ha eliminato a sorpresa nei quarti di finale. In una Champions giocata a un livello straordinario, a differenza del campionato dove l’Inter ha registrato troppe battute d’arresto. E in molti lo hanno fatto notare, comprendendo nel discorso la partita contro la Lazio.
Sì, perché l’Inter vista nella leggendaria semifinale con il Barcellona, vinta dopo una girandola di gol e di emozioni con pochi precedenti nella storia della competizion, certe partite non le avrebbe perse, certe rimonte non le avrebbe subite.
Ma se non sei uno squadrone di quelli con 20 giocatori di livello simile e una seconda squadra che vale quasi la prima (e l’Inter non lo è) reggere su tutti i fronti, nel calcio moderno, è veramente difficilissimo.
Il lago di Como stasera farà da specchio a un’Inter sospesa tra il pensiero di un presente che sfugge fra le dita e un futuro ben concreto. I nerazzurri sanno che servirebbe un miracolo per sovvertire un pronostico che sembra scritto, ma guai ad avere rimpianti: di quelli in campionato ce ne sono già abbastanza. Stasera, comunque vada, Mister e giocatori vogliono poter dire: “Ci abbiamo provato fino in fondo“.
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