
L’attesa per il derby d’Italia è altissima, ma l’Inter che domani pomeriggio sfiderà la Juventus allo Stadium non sembra destinata a stravolgere le sue vecchie consuetudini. Cristian Chivu, dopo settimane di dichiarazioni su possibili cambiamenti e nuovi equilibri tattici, sembra orientato a confermare quasi in blocco il gruppo storico di Simone Inzaghi.
Chivu: "Soddisfatto del mercato? I miei 25 giocatori sono i migliori e non guardo altro. Sono felice, anzi strafelice di lavorare con un gruppo di ragazzi motivati. Abbiamo trovato anche gioventù e spensieratezza, visto gli acquisti che abbiamo fatto. Abbiamo portato dentro i… pic.twitter.com/aN7eZZAI1A
— Daniele Mari (@marifcinter) September 12, 2025
Una scelta che fa discutere tifosi e addetti ai lavori, con il peso del ko interno contro l’Udinese ancora fresco nella memoria e tre punti di svantaggio da recuperare sui bianconeri. In teoria, il Mister rumeno era arrivato lanciando grandi proclami: nuovi moduli intercambiabili, squadra “ibrida” e imprevedibile, un diverso modo di giocare.
Ma di tutto questo per ora non c’è traccia, e probabilmente c’entra un mercato sottotono che non ha portato i giocatori che l’ex difensore nerazzurro aveva richiesto esplicitamente: un difensore in più (è entrato Akanji, ma è uscito Pavard), un mediano e un attaccante che salta l’uomo. Non è arrivato nessuno. E Chivu deve fare di necessità virtù. (continua dopo la foto)

L’allenamento di ieri, il primo a ranghi completi dopo il rientro dei nazionali, ha confermato l’orientamento: Lautaro Martínez, reduce dal doppio impegno con l’Argentina, si è allenato a parte ma sarà regolarmente in campo al fianco di Thuram. Nessun esperimento in attacco dunque, almeno in avvio, per una squadra che non può permettersi ulteriori passi falsi.
La novità più significativa riguarda il reparto arretrato: Akanji dovrebbe infatti prendere il posto di Bisseck accanto ad Acerbi e Bastoni. Chivu punta così su rapidità ed esperienza dello svizzero per contenere un attacco bianconero che fa davvero paura. Per il resto tutto confermato, con Dimarco e Dumfries sulle fasce.
Inter, il 3-5-2 “alla Inzaghi” con gli stessi interpreti
A centrocampo poche sorprese: Barella è intoccabile e Calhanoglu, nonostante le ultime apparizioni opache, resta centrale nei piani dell’allenatore. Resta aperto solo il ballottaggio tra Mkhitaryan e Sucic per l’ultimo posto nel terzetto di mezzo, con percentuali al momento perfettamente in equilibrio. Diouf e Frattesi sembrano destinati a partire dalla panchina, come riserve pronte a entrare nella ripresa.
Il modulo di partenza resterà con ogni probabilità il 3-5-2, la formula di base di Inzaghi che Chivu ripropone nei fatti e negli uomini. La posta in gioco è alta: il derby d’Italia pesa anche psicologicamente e l’Inter sa di non poter sbagliare ancora. Meglio dunque affidarsi alle certezze, rimandando eventuali sorprese a partita in corso. Scelta prudente o mancanza di coraggio? Il campo darà la risposta domani allo Stadium.
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