
Il poker in Belgio lo ha detto chiaramente: l’Inter di Chivu continua a viaggiare come un treno, lottando, sbuffando, anche soffrendo ma portando a casa risultati importanti, in campionato come in Champions League. Dopo il 2-0 all’Ajax e il 3-0 allo Slavia, è arrivato un 4-0 netto in casa dei campioni di Belgio dell’Union Saint-Gilloise.
Chivu: "Una vittoria voluta e conquistata"#UCL
— Inter ⭐⭐ (@Inter) October 21, 2025
In gol sono andati Dumfries, Lautaro, Calhanoglu e il gioiellino di casa Pio Esposito, alla sua prima rete europea. Nerazzurri a punteggio pieno, zero reti subite e una sensazione che si fa largo in chi osserva una squadra che sembra simile a quella dell’anno scorso, invece è profondamente diversa: e non sembra avere l’intenzione di fermarsi.
Prima del dominio nerazzurro, c’è stato un inizio da incubo. “L’Union è una squadra aggressiva“, aveva avvertito Chivu alla vigilia, e in effetti i belgi sono partiti forte, pressando alto e mettendo in enorme difficoltà la difesa interista. Ci è voluto il miglior Sommer, che ha dovuto salvare due volte su David e Van de Perre, e un grande salvataggio sulla linea di Lautaro in versione difensore.
Ma, passata la sfuriata dei belgi nei primi minuti, tutto è cambiato, e il capitano argentino è presto diventato protagonista anche in attacco. Appena l’Union ha abbassato l’intensità, Lautaro ha fiutato la svolta. Prima si è liberato in area con un guizzo ma si è fatto parare il tiro, poi, dopo il primo sigillo di Dumfries (lesto a scagliare in rete da due passi un pallone proveniente da un corner), si è mangiato un gol dopo un regalo della difesa avversaria che lo aveva messo tutto solo davanti alla porta.
Ma l’argentino, che stasera era veramente ovunque, non si è perso d’animo. E poco dopo l’Inter ha azzeccato un’azione da applausi. Dumfries ha recuperato con caparbietà un pallone respinto dalla difesa nerazzurra, si è avvicinato all’area e lo ha servito a Pio Esposito. il ragazzino, anziché tentare la conclusione, ha spizzato la palla di prima accomodandola sul destro di Lautaro. Tiro liftato e palla che si infila all’incrocio opposto.
La legge dell’Inter è spietata: i belgi hanno pressato tanto nella prima mezz’ora, ma appena sono calati gli uomini di Chivu hanno colpito. Anche con sei cambi rispetto alla formazione che aveva vinto a Roma, la squadra riesce a essere intensa e coesa.
Anche se a centrocampo Frattesi e Zielinski hanno giocato a intermittenza, e anche se un de Vrij non al meglio è dovuto uscire nel secondo tempo – con Bisseck che si è spostato nell’inedito ruolo di centrale difensivo – alla fine il risultato non è cambiato: i nerazzurri hanno dimostrato di sapere quando soffrire, quando avanzare e quando colpire. Nel segno di Chivu. (continua dopo la foto)

La vigilia aveva regalato a Chivu un dilemma: affiancare a Lautaro il giovane Bonny o puntare su Pio Esposito. Alla fine ha scelto il secondo, e la decisione ha pagato. Lautaro, 24 gol in Champions di cui tre in due partite quest’anno, è il totem su cui ruota tutto. Suo anche il rigore guadagnato per il 3-0, trasformato da Calhanoglu dopo un ingenuo fallo di mano di Burgess su colpo di testa del capitano.
Poi è arrivata la favola per gli interisti: Pio Esposito ha inseguito il primo gol europeo per 76 minuti e a un certo punto ha sbagliato una rete già fatta, davvero clamorosa, a due passi dalla porta vuota. L’emozione ha giocato un brutto scherzo, perché bastava davvero spingere dentro il cross basso di Dumfries. Un errore da stendere un toro, per restare in tema.
Chivu si gode un’Inter che non molla mai
Ma Pio, dopo qualche attimo di comprensibile disperazione, si è rimesso a giocare con ancora maggiore grinta e pochi minuti dopo ha infilato in rete con un tiro in spaccata uno splendido assist di un ispirato Bonny: così, dopo il primo gol in Campionato e il primo in Nazionale è arrivato anche il primo sigillo in Champions per il gioiellino nerazzurro. A far sorridere anche l’intesa con il compagno di reparto 21enne: l’Inter ha in mano il futuro.
Ora i tabellini dicono che sono sette le vittorie consecutive per Chivu, che la difesa concede qualcosa ma chiude di nuovo imbattuta grazie anche a un Sommer in grande spolvero, che l’attacco segna tanto. E chi osserva da fuori si accorge che nel gruppo brilla un entusiasmo ritrovato, dopo la depressione seguita al terribile finale della stagione scorsa. Nonostante il turnover, l’Inter c’è, gioca e si diverte. E soprattutto vince.
Chivu avanza a punteggio pieno in Champions e centra un record storico: mai, prima d’ora, l’Inter aveva mantenuto la porta inviolata nelle prime tre partite del torneo. Ora i tifosi guardano al prossimo appuntamento, e sarà un Big Match: sabato sera al Maradona contro il Napoli, demolito a Eindhoven. Ma il campionato, si sa, quando c’è di mezzo Conte è tutta un’altra storia.
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