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Incidente Casal Palocco, lo straziante annuncio di Matteo Di Pietro

Incidente Casal Palocco

Matteo Di Pietro è indagato per omicidio stradale e lesioni in seguito all’incidente che ha provocato la morte di Manuel, un bambino di 5 anni a Casal Palocco. Il giudice ha disposto i domiciliari per lo youtuber. Questa mattina Matteo Di Pietro, il fondatore del gruppo di youtuber TheBorderline, si è presentato davanti al gip. Alla guida della Lamborghini Urus blu che il 14 giugno si è schiantata contro la Smart su cui era a bordo il piccolo Manuel, rimasto ucciso nell’incidente, il creator è rimasto davanti al giudice per più di un’ora dando la sua versione dei fatti. Vediamo nel dettaglio che cosa ha dichiarato il ragazzo. (Continua a leggere dopo la foto)

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Incidente Casal Palocco, lo straziante annuncio di Matteo Di Pietro

Matteo Di Pietro, il fondatore del gruppo di youtuber TheBorderline, si è presentato davanti al gip. Alla guida della Lamborghini Urus blu che il 14 giugno si è schiantata contro la Smart su cui era a bordo il piccolo Manuel, rimasto ucciso nell’incidente, il creator è rimasto davanti al giudice per più di un’ora dando la sua versione dei fatti. Sotto stretto consiglio del suo legale, il ragazzo arrestato per omicidio stradale aggravato e lesioni ha deciso di non avvalersi della facoltà di non rispondere. “La mia vita è rovinata. Vorrei tornare indietro, ma non è possibile”, così ha esordito Matteo Di Pietro prima di raccontare al giudice la sua versione dei fatto sull’incidente mortale di Casal Palocco. L’avvocatessa Antonella Benveduti, difensore di Di Pietro, ha commentato così il tutto: “Questa è una tragedia per tutti. Il mio assistito è distrutto così come la famiglia di Manuel: sono due famiglie distrutte. In queste ore attendiamo l’esito delle consulenze tecniche disposte dalla Procura sui dispositivi sequestrati e sulla velocità del Suv”. Per ora il gps della supercar segnala che l’impatto su via di Macchia Saponara è avvenuto a 124 chilometri orari, senza segnali di frenata. (Continua a leggere dopo la foto)

Le parole del gip

Il gip, nell’ordinanza che ha portato ai domiciliari il ventenne accusato di omicidio stradale aggravato e lesioni mette in evidenza il pericolo di reiterazione del reato, per “l’assoluta inconsapevolezza dell’indagato” e di inquinamento probatorio dopo la scomparsa delle telecamere che riprendevano la sfida. E sulla Smart che girando a sinistra avrebbe dovuto dare la precedenza il giudice è lapidario: “La condotta di Di Pietro deve ritenersi gravemente colposa e causativa del sinistro nonché delle conseguenze alle vittime a prescindere dall’eventuale accertamento di concause eventualmente ascrivibili alla conducente della Smart”. Ma sembra già questo il punto su cui si baserà la difesa nel processo.

Per il giudice “ricorrono specifiche esigenze cautelari e, in particolare, si ravvisa il concreto e attuale pericolo che l’indagato possa commettere ulteriori reati della stessa specie di quelli per cui si procede, desumibile dalle modalità della condotta, gravemente imprudente, poiché sostanziatasi nella guida di un’auto di grossa cilindrata a velocità sostenuta e comunque certamente superiore al limite massimo imposto nei centri urbani, peraltro in pieno giorno e nonostante la presenza di attraversamenti pedonali”. Inoltre la “riscontrata positività ai cannabinoidi”, che non costituisce un’aggravante perché relativa ad assunzioni nei giorni precedenti “rimarca ulteriormente un tratto trasgressivo dell’indole dell’indagato, che conferma il quadro sopra delineato”.