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La “sesta” del Como: anche il Cagliari deve piegarsi alla squadra di Fabregas

Il Como non si ferma più. E stavolta a farne le spese è un Cagliari in cerca di punti salvezza, ma troppo fragile per resistere a una squadra che sembra davvero inarrestabile. Finisce 3-1 al Sinigaglia, con i lariani che conquistano la sesta vittoria consecutiva e si portano a un passo dal decimo posto. E con 48 punti all’attivo, l’obiettivo dei 50 è più che concreto.

Il Cagliari, invece, rimanda ancora l’appuntamento con la salvezza matematica e scivola in una crisi di risultati che preoccupa. Non basta il gol di Adopo, né il buon inizio di ripresa. La squadra di Davide Nicola si spegne alla distanza, tradita da troppe amnesie difensive e sopraffatta da un Como che gira con un passo da alta classifica.

Il prepartita è vivace: il Como accoglie Massimiliano Ferrigno, ex capitano, tornato allo stadio vent’anni dopo. Protagonista di un famoso episodio in un Como-Modena, in cui fu colpito da un avversario con un pugno che mise fine alla sua carriera e gli causò gravi danni, oggi ha una nuova vita fuori dal calcio. Presente in tribuna anche il designatore Gianluca Rocchi. E proprio sotto i suoi occhi si consuma uno spettacolo degno di nota.

Parte meglio il Cagliari: al 22’ Luvumbo e Zortea combinano bene e servono Adopo, il cui tiro sul palo di Reina, colpevolmente incerto, vale lo 0-1. Ma il Como non ci sta. Cresce, prende campo, si accende con Strefezza, e al 40’ pareggia con Caqueret, lanciato da Perrone: il pallonetto è splendido e il VAR conferma la bontà dell’azione.

Nel recupero il capolavoro: Strefezza (terzo gol consecutivo, sesto stagionale) riceve da destra e col destro a giro trafigge Caprile. Un colpo da biliardo, e Como avanti 2-1 all’intervallo.

Il Cagliari torna in campo con più ordine, ma poca incisività. Viola spreca una punizione, Piccoli sbaglia di testa. Al quarto d’ora arrivano i cambi: dentro Cutrone, Engelhardt e Van der Brempt. Il Como prende fiato ma resta lucido. Ed è proprio Cutrone, servito in profondità da Paz, a chiudere i conti: gol convalidato dal VAR, ancora una volta decisivo. 3-1 e partita in ghiaccio.

Il Cagliari ci prova con Gaetano e Marin, che sfiora il gol del 3-2. Ma è troppo tardi. Sei minuti di recupero, un’ultima punizione di Paz, fuori di poco, e poi solo applausi. Como esulta sotto la curva, Fabregas abbraccia i suoi, la gente canta. Questo Como è un altro mondo rispetto a quello, già apprezzabile, di due mesi fa. E i progetti per il futuro fanno sognare.

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