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Hojlund e il modello Atalanta: quante plusvalenze per la Dea

Hojlund esulta con il pallone in mano

L’Atalanta si conferma una società in grado di saper vendere bene i propri giocatori. Il caso Hojlund è l’ennesima dimostrazione delle strategie del club che punta a valorizzare i giovani per un bilancio sostenibile. Grande plusvalenze con il danese venduto al Manchester United.

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Plusvalenza Atalanta con Hojlund

L’Atalanta passa spesso inosservata tra le grandi del nostro campionato, ma il mercato nerazzurro ha sicuramente qualcosa da insegnare a livello di bilancio. La cessione d Hojlund ha fruttato una maxi plusvalenza alla Dea, un’operazione che forse anche Milan, Inter e Juventus dovrebbero studiare. I rossoneri, per incassare 80 milioni di euro dal Newcastle, hanno dovuto cedere Tonali, la bandiera della squadra. Juve e Inter faticano invece con gli esuberi, svendendo giocatori di livello come Dzeko e Cuadrado (costo zero) senza riuscire a monetizzare.

Hojlund esulta dopo un gol con la Danimarca
Hojlund esulta dopo un gol siglato nel match di qualificazione per Euro 2024 tra Danimarca e Slovenia (Getty Images)

I casi del passato

Non è tra l’altro la prima volta che l’Atalanta fa un numero di questo tipo. Recentemente Romero ha portato ben 50 milioni di euro all’Atalanta, ma anche il caso Kulusevski per 35 milioni è degno di nota. Kessie e Conti nel 2017 pesarono sul bilancio del Milan per più di 60 milioni (lo stesso Kessie poi si liberò a parametro zero dai rossoneri), mentre ne sa qualcosa anche l’Inter che per Gagliardini e Bastoni investì una cinquantina di milioni. Nella metà dei casi questi giocatori hanno reso sotto le aspettative, mostrando l’abilità nell’ipervalutare i propri talenti da parte dell’Atalanta. El Bilal Touré potrebbe essere il prossimo crack dalle parti di Bergamo…

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