
Alla vigilia dell’esordio in Champions League del suo Manchester City contro il Napoli, Pep Guardiola ha rievocato ai microfoni di Sky Sport il suo periodo da calciatore in Italia, con particolare riferimento all’esperienza vissuta al Brescia. L’allenatore catalano ha ricordato il legame con Carlo Mazzone, definendolo “un privilegio conoscerlo in vita e imparare da lui”, e ha sottolineato il sostegno ricevuto dal tecnico romano nei momenti più difficili della sua carriera.
Pep Guardiola's coaching tree might be his greatest legacy ever. pic.twitter.com/9ylm9OjOmV
— Football Factly (@FootballFactly) September 13, 2025
Il caso doping e le accuse
Guardiola è tornato sul caso doping che lo coinvolse nella stagione 2001/2002, quando risultò positivo al nandrolone in due controlli antidoping: Piacenza-Brescia del 21 ottobre 2001 e Lazio-Brescia del 4 novembre 2001. La vicenda portò a una squalifica di quattro mesi e, successivamente, nel 2005, a una condanna in primo grado a sette mesi con sospensione della pena.
L’assoluzione e le parole di Guardiola
La vicenda giudiziaria si concluse definitivamente nell’ottobre 2007, quando la Corte d’Appello di Brescia assolse Guardiola con formula piena, stabilendo che “il fatto non sussiste”. Ripensando a quell’esperienza, l’attuale tecnico del City ha affermato: “Magari un giorno la Figc mi chiederà scusa, ma so che non succederà…”. Un riferimento diretto alle modalità e ai tempi di una vicenda che segnò la sua carriera, prima di essere archiviata dopo anni di battaglie legali.
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