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Angelo Pagotto, ex portiere di grandi speranze, ha visto la sua carriera crollare dopo una squalifica per doping. Oggi lavora come preparatore dei portieri e prova a lasciarsi il passato alle spalle: “Se uno sbaglia non è detto che debba restare segnato a vita” afferma. “Sono passati vent’anni“.
Dagli esordi accanto a Maradona al baratro, fino alla sua rinascita: Cizco e Nicola Remisceg hanno incontrato Angelo Pagotto, l’ex portiere di Serie A che ci racconta la sua incredibile storia #LeIene https://t.co/9YEhviTaDf
— Le Iene (@redazioneiene) February 20, 2025
La carriera di Pagotto è iniziata con grandi aspettative. Dopo un provino al Napoli a soli 14 anni, ha giocato in squadree importanti come Sampdoria, Milan e Perugia. Il punto più alto fu la vittoria degli Europei Under 21 nel 1996, quando era titolare e Buffon il suo secondo: “Vincere ai rigori per un portiere è il massimo. Buffon era in panchina e ancora oggi mi dice che quello è l’unico Europeo che ha vinto”.
Con il trasferimento al Milan, Pagotto si trovò improvvisamente a gestire grandi somme di denaro, che finirono per travolgerlo: “Spendevo 30-40 milioni al mese tra shopping, ristoranti e discoteche. Quando pagavi tu, i tavoli erano sempre pieni”.
Pagotto: “Vorrei allenare i portieri in Serie A”
Dopo il passaggio al Perugia, la sua carriera prese una piega drammatica. Un errore in una partita contro la Juventus gli costò l’ostilità del presidente Gaucci, che lo mise fuori rosa per un anno. Poi, nel 2000, la prima squalifica per cocaina.
“Dopo Fiorentina-Perugia risultai positivo. Due anni di stop, e cominciai a pensare di smettere”. Pagotto cercò di rilanciarsi, ma nel 2007 arrivò una seconda squalifica, stavolta di otto anni. “Ero ricaduto nella tentazione. Se non hai obiettivi, cadi in certe dinamiche. Cercavo l’adrenalina che provavo in campo, e la trovavo nelle sostanze“.
Dopo la fine della carriera, Pagotto ha dovuto reinventarsi: “Ho fatto di tutto: pizzaiolo, cuoco, magazziniere in Germania. Dovevo portare a casa qualche soldo”. Oggi ha ritrovato un equilibrio a Prato, dove allena i portieri delle giovanili e pratica tecniche di respirazione e bagni nel fiume.
“Mi aiuta a mantenere un equilibrio”. Pagotto ora guarda al futuro con speranza: “Voglio allenare in Serie A come preparatore dei portieri. Il passato non definisce una persona per sempre“.
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