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Gattuso, Retegui in Arabia e altri bomber tentati a partire: che guaio per la Nazionale

Il cammino dell’Italia verso i prossimi Mondiali è appena iniziato, ma Gennaro Gattuso ha già una grana da gestire: le scelte di alcuni giocatori di primo piano che si preparano a lasciare il calcio europeo per volare in Arabia Saudita. Un trend che rischia di impattare seriamente sul rendimento della Nazionale.

Anche perché a partire stavolta non è un veterano a fine carriera, ma uno degli attaccanti titolari: Mateo Retegui. Una partenza che, se confermata, complicherebbe i piani offensivi del nuovo Ct. Il paragone con Cristiano Ronaldo, che in Arabia segna e gioca regolarmente con il Portogallo, è inevitabile. Ma anche fuorviante.

CR7 è un’eccezione, un fuoriclasse capace di mantenere standard altissimi ovunque giochi. Retegui no. È un buon centravanti, sì, ma non è immune agli effetti di un campionato ancora tecnicamente e tatticamente inferiore a quelli europei. E non è l’unico: Kean è tentato, Scamacca rientra da un infortunio, e il futuro offensivo azzurro si fa instabile.

Gattuso e il suo staff stanno monitorando con attenzione anche il campionato saudita, che ha alzato il livello grazie all’arrivo di tecnici e giocatori europei. Ma la realtà resta: preparazione atletica, intensità, spostamenti e abitudini sono un’altra cosa rispetto a Serie A, Premier o Bundesliga. Retegui verrà convocato, certo, ma la sua utilità potrebbe ridursi. Anche perché, come osservano in federazione, non tutti hanno la “testa” di Ronaldo.

Con Kean autore di una stagione eccellente alla Fiorentina, Scamacca in ripresa e Lucca in crescita, Retegui rappresentava un’alternativa di peso. Perderlo in termini di condizione e rendimento sarebbe un danno. Anche perché, come confermato da chi lavora con lui, Retegui ci tiene all’Italia, l’ha scelta al posto dell’Argentina e punta al Mondiale. Ma l’Arabia offre stipendi ineguagliabili, e il trend è chiaro: anche altri potrebbero seguirlo. (continua dopo la foto)

Per quanto riguarda le strategie dei nostri club, di certo non aiutano: né la Juve né il Milan, pur essendo in cerca di attaccanti, sembrano aver preso seriamente in considerazione l’idea di trattenere Kean in Italia, nonostante il suo ottimo rendimento. Eppure, la clausola da 52 milioni non è poi così fuori mercato, se si pensa a quanto è stato pagato Osimhen.

Anche Bastoni e Barella hanno resistito a tentazioni arabe, ma per quanto ancora? Il futuro della Nazionale dipende anche da questo. E Gattuso, che da giocatore ha sempre vissuto di battaglie vere, dovrà ora imparare a combattere anche con la geografia del calcio moderno.

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