Cosa si nota nell’intercettazione
Nell’intercettazione tra Stefania Cappa e Alberto Stasi si note che il fidanzato di Chiara Poggi ipotizza che la giovane sia stata sorpresa da un intruso, affermando: “Qualcuno è entrato e lei si è spaventata“. La Cappa risponde prontamente: “Ma alle 9.30?“. Questa domanda, apparentemente priva di significato all’epoca, assume oggi una nuova rilevanza. Infatti, l’orario delle 9.30 è stato considerato compatibile con il momento della morte di Chiara solo anni dopo, grazie a nuove analisi delle celle telefoniche e delle condizioni del corpo.
Nel 2007, gli investigatori avevano stabilito che l’omicidio fosse avvenuto tra le 10.30 e le 12.00. Tuttavia, il riferimento delle 9.30 da parte di Stefania Cappa, molto prima delle conclusioni ufficiali, solleva oggi una domanda importante: da quale intuizione derivava quella certezza? Potrebbe essere stata solo una congettura azzardata, o un indizio che avrebbe meritato maggiore attenzione?

Le parole dell’avvocato
Antonio De Rensis, uno degli avvocati di Alberto Stasi, ha espresso il suo rammarico per ciò che considera un’occasione persa. “È un peccato che gli investigatori non abbiano seguito questa intuizione geniale“, ha dichiarato durante un intervento a “Mattino 5”. Secondo il legale, se le indagini avessero preso in considerazione l’ipotesi suggerita da Stefania Cappa, il caso avrebbe potuto essere risolto molto più rapidamente.
Il dibattito si intensifica, poiché questo interrogativo potrebbe riscrivere i contorni di una delle vicende più complesse della cronaca italiana. Gli sviluppi attuali, alimentati dalla pressione dell’opinione pubblica e dalle nuove strategie della difesa, promettono di esplorare anche gli aspetti più trascurati del passato. Ogni parola, ogni dettaglio non considerato potrebbe ora rivelarsi determinante.
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