La Fiorentina è alla ricerca del nuovo allenatore dopo l’esonero di Stefano Pioli, ufficializzato ieri. Al contrario di ciò che sembrava all’inizio, non ci sarà una chance per Roberto D’Aversa, ormai fuori dai piani viola dopo le forti proteste dei tifosi – contrari al suo arrivo, né per Roberto Mancini, che non ha mai convinto l’ambiente.
“cambiare TUTTO, per non cambiare NIENTE”. #Fiorentina https://t.co/unEkpQ6Ug8
— Niccolò Meucci (#galloppain) (@niccolo_meucci) November 5, 2025
Nel frattempo, la società ha affidato la squadra a Daniele Galloppa, promosso temporaneamente dalla Primavera per gestire l’emergenza e riportare un minimo di serenità a un gruppo scosso dai risultati negativi in Serie A e da forti tensioni interne.
Il comunicato ufficiale della Fiorentina certifica un incarico “temporaneo” per Galloppa, che ha già diretto il primo allenamento, guiderà la squadra domani a Mainz in Conference League e, salvo novità dell’ultimo minuto, anche domenica a Marassi contro il Genoa.
La dirigenza – con Ferrari e Goretti in prima linea – ha scelto di prendersi qualche giorno di riflessione per individuare con calma il profilo più adatto a guidare il progetto. L’obiettivo è arrivare alla prossima sosta di campionato con il nuovo tecnico già insediato, in modo da permettergli di lavorare sul gruppo durante la pausa e dare una svolta alla stagione prima che la situazione diventi drammatica. (continua dopo la foto)

La corsa alla panchina viola sembra oggi una sfida a tre. In pole c’è Paolo Vanoli, gradito sia all’area tecnica che ai vertici del club. Il tecnico ex Venezia e Torino piace per il suo approccio equilibrato e la capacità di valorizzare i giovani, qualità che si sposano bene con la linea verde del Viola Park.
Subito dietro si posiziona Alessandro Nesta, sostenuto dal direttore tecnico Goretti, con cui ha condiviso esperienze a Perugia e Reggio Emilia. Lo stesso Goretti però è sotto osservazione dopo le recenti turbolenze interne, e la sua influenza sulle decisioni finali potrebbe risultare limitata.
Più defilato, ma ancora in corsa, Raffaele Palladino. Lo spogliatoio viola non ha dimenticato il suo breve ma incisivo passaggio, e diversi giocatori ne apprezzano il metodo. Sulla sua candidatura pesa però il dietrofront di maggio, che aveva lasciato Commisso perplesso: sarà dunque il Presidente a decidere se possa essere il caso di concedergli una seconda chance.