Marco Borriello, ex attaccante di fama in serie A, si è raccontato in una lunga intervista a “Che fatica la vita da bomber” nel seguitissimo format su Youtube arrivato al suo quindicesimo episodio proprio con il bomber di origini partenopee. Ecco cosa ha raccontato, tra gli alti e bassi di una carriera importante e una vita privata da copertina per le relazioni eccellenti, tra cui spicca quella con Belen Rodriguez.
Il momento più bello: il Genoa, i gol e Belen
Quando gli viene chiesto quale sia stato il momento più bello della sua carriera, Borriello non ha dubbi e torna al 2008, quando con il Genoa segnava a raffica:
“Ne ho vissuti tanti, ho vissuto le vittorie degli Scudetti. Però mi ricordo che quando ero al Genoa, quella volta che ho fatto la tripletta a Udine, che sono arrivato a fare 15 gol già a febbraio, ero diventato capocannoniere della Serie A e a casa mi aspettava Belen, quindi…”
Una fase in cui tutto sembrava perfetto:
“Era un momento felice della mia vita, ero innamorato, ero capocannoniere, la squadra andava bene, mi ricordo che ero felice in quel momento.”
Felicità e serenità secondo Borriello
L’ex attaccante distingue la felicità dalla serenità, utilizzando una metafora calcistica:
“Quello era un momento felice, sereno. Comunque anche in questo momento mi sento abbastanza… io non dico felice, ma sereno, perché poi la felicità sono attimi, come il gol. Fai gol, sono cinque secondi in cui non capisci niente, quella è la felicità. Però la serenità è quella più importante: comportarti bene, stare bene in famiglia, con gli amici, avere un bel lavoro, fare quello che ti piace. Crearti la tua serenità quotidiana.”
Il momento più difficile: gli infortuni e il declino
Se il 2008 aveva regalato grandi soddisfazioni, pochi mesi dopo arrivò la fase più dura della sua carriera. Il ritorno al Milan fu l’inizio di un periodo tormentato dagli infortuni:
“Il momento più brutto al Milan, quando sono stato 10 mesi fermo per gli infortuni. E anche quando ho smesso di giocare… io sognavo una fine diversa. Sono un giocatore che ha fatto qualcosina nel calcio italiano e sono andato via non dalla porta principale. Ho smesso di giocare magari con qualche insulto lì a Ferrara, ma alla fine ho fatto quattro partite, non mi sono mai espresso, sono stato messo fuori rosa. Mi sarebbe piaciuta una fine diversa.”
Borriello racconta poi come la sua carriera subì una svolta negativa con l’operazione al menisco e i successivi problemi muscolari:
“Col ritorno al Milan è iniziato un po’ il declino. Mi sono operato subito al menisco, sto due mesi fermo, poi ho riniziato presto perché Ancelotti aveva bisogno di me. Ma ero affaticato, giocavo sempre io, mi stirai nuovamente al flessore e da lì è iniziato il calvario. Avevo un muscolo strappato, 35 punti di sutura. Sono stato 10 mesi fermo, non c’erano donne oppure soldi che tenevano, io soffrivo. Ho saltato una stagione dopo aver fatto una grande annata e quando sono tornato non ero più lo stesso. Ho fatto 15 gol quell’anno, ma fisicamente avevo perso qualcosa, avevo un muscolo accorciato a una gamba.”
Borriello e l’invecchiamento: “Beckham è sempre biondo, io invece…”
Parlando di quel Milan, Borriello scherza sul passare del tempo e si lamenta dei suoi capelli bianchi:
“In quel Milan c’era anche Beckham. Chi era più figo tra me e lui? Tutt’ora lui è ancora un sex symbol, io ormai ho i capelli bianchi. Cioè, sta cosa qua che vengono i capelli bianchi solo a me e agli altri no… Io lo vedo ancora biondo Beckham. Ma i capelli bianchi non gli vengono?”
Oggi Borriello si dedica alla gestione del suo patrimonio e ai suoi affari nel mondo dell’imprenditoria:
“Io gestisco il mio patrimonio, qualcosina ho guadagnato. Ho speso tanto, ma qualcosina ho fatto. Ho una società di intermediazioni a livello globale, dall’immobiliare a… cioè, io ho un grande network. Ogni tanto vedo nella rubrica e cerco di far succedere cose.”
Leggi anche: