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Cade nel fiume e muore, poi la testimonianza che cambia tutto

Cade nel fiume e muore, poi la testimonianza che cambia tutto

Un uomo di 53 anni è morto dopo essere caduto e annegato nel Po. Luca Aghemo stava passeggiando con la moglie prima di andare a cena al ristorante. Il clima era di grande spensieratezza, ed erano da poco passate le 20 di sabato. La coppia si è fermata nei pressi del ponte Vittorio Emanuele per scattare alcune fotografie. In un primo momento si era diffusa la notizia che Luca avesse perso l’equilibrio mentre cercava di farsi un selfie. Ma la moglie fornisce una versione completamente diversa.

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La dinamica dell’incidente

Luca Aghemo e sua moglie Caterina Zungrone stavano passeggiando lungo il Po prima di andare a cena. Caterina voleva immortalare il panorama, là dove il fiume scorre incastonato tra piazza Vittorio Veneto, il Monte dei Cappuccini e la Gran Madre. E così si è fermata in quel tratto di discesa di Lungo Po Diaz che dalla piazza conduce verso i locali della movida. Luca era appoggiato al muretto quando ha perso l’equilibrio ed è precipitato nel fiume da poco meno di dieci metri, probabilmente ha sbattuto la testa mentre cadeva in acqua. A quel punto non è più riemerso ed è stato ritrovato dai sommozzatori dei vigili del fuoco quando ormai era troppo tardi. Aghemo lavorava nell’automotive: era un perito metalmeccanico, dipendente dell’Isi Italia di Grugliasco. Classe 1971, mercoledì avrebbe festeggiato 53 anni. (continua dopo la foto)

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La versione della moglie

Caterina, smentisce la versione di alcuni testimoni che credevano che Luca fosse precipitato in seguito ad un malore e si avvale, invece, dell’ipotesi di un malore.”Luca era appoggiato al muretto, gli avevo affidato la borsa mentre scattavo alcune foto al panorama. Quando mi sono girata l’ho visto accasciarsi e andare giù, è successo tutto in un attimo” spiega la moglie di Luca. I ricordi sono annebbiati dal dolore, un sabato sera romantico si è trasformato in tragedia. A confortare Caterina Zungrone ci sono gli amici e i parenti più stretti, accorsi subito dopo aver saputo la notizia. La sofferenza è tanta e le immagini di sabato sera tornano a farsi vive a sprazzi, ma c’è un dettaglio di cui la donna è certa: “Non stavamo scattando un selfie quando Luca è caduto, a lui nemmeno piace farsi fotografare“. Caterina verrà ascoltata anche dai carabinieri che sono al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. (continua dopo la foto)

Il tentativo di salvataggio

Non ci ha pensato due volte un passante, un 23enne bengalese Rasel Muyia, che si è tuffato per salvare Aghemo ma senza riuscirci, rischiando di affogare anche lui. “Quando ha visto una persona in difficoltà non ha indugiato, si è buttato in acqua e ha provato a salvarla. – scrive sui social il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, – “Non ci è riuscito, ma questo gesto di grande generosità è un bellissimo esempio e credo che sia giusto ringraziarlo come città di Torino.”