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Assurdo a Shangai: giocatori a pezzi non si reggono in piedi, esplode la polemica

A Shangai, più che una partita di tennis, quella tra Taylor Fritz e Mpetshi Perricard è sembrata una prova di sopravvivenza. Il Masters 1000 cinese si sta trasformando in un calvario per i giocatori, costretti a sfidare non solo gli avversari ma anche temperature torride e umidità soffocante.

Nel match tra lo statunitense e il francese, vinto da Perricard per 6-4 7-5, la sensazione è stata quella di assistere a una gara di resistenza estrema. Fritz, numero 4 del mondo, ha finito la partita piegato su se stesso, incapace persino di spingere la pallina al servizio: “Uno zombie in campo”, come hanno scritto i media americani. La sua maglietta era zuppa, il volto stravolto, e più volte ha rischiato di crollare.

Anche Perricard, pur uscito vincitore, era stremato. È il suo primo successo contro un top 10, ma il francese ha ammesso di aver giocato “solo di testa e resistenza”. E non è stato il solo a soffrire: Holger Rune, dopo il doppio 6-4 a Humbert, si è piegato sulla rete sfinito. “Mi sono solo detto che dovevo essere forte e pensare a giocare”, ha raccontato.

Le condizioni a Shanghai sono diventate insostenibili: 35 gradi, umidità altissima e una cappa di smog dopo giorni di pioggia. Anche Jannik Sinner, vittorioso su Altmaier, ha ammesso di avere avuto difficoltà ad adattarsi.

Shangai, condizioni terribili e polemiche

I casi di malori si moltiplicano: Medjedovic si è ritirato distrutto dopo una partita surreale con Rinderknech, urlando al giudice di sedia “Come potete farci giocare così?”. Marton Fucsovics si è accasciato a terra dicendo “Sto morendo”, mentre Terence Atmane e Comesana sono stati soccorsi in campo per malori.

Il torneo cinese, sempre più segnato da episodi di collasso fisico, apre un interrogativo inevitabile: ha senso giocare in queste condizioni?

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