
Alla Bolivia riesce l’impresa, ma il Brasile e Carlo Ancelotti sono furiosi. Il Mister italiano incassa la prima sconfitta in quattro partite sulla panchina verdeoro. Decisivo un rigore assegnato dal Var per un fallo di Bruno Guimarães su Fernández, trasformato da Miguelito al 48’ del primo tempo. La partita si è giocata a El Alto, a 4.150 metri sul livello del mare, e la Seleção ha risentito dell’altitudine.
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— Chiamarsi Bomber (@ChiamarsiBomber) September 10, 2025
L’altura ha favorito i padroni di casa, che hanno iniziato meglio e hanno controllato il ritmo del match. La Bolivia ha approfittato della rapidità di Miguelito, talento dell’América Mineiro, per mettere in difficoltà i verdeoro. Al 16’, un suo tiro angolato ha costretto Alisson a deviare in corner. Il Brasile ha cercato di reagire solo a fine primo tempo, ma lì è arrivato il penalty che ha sbloccato la partita.
Ancelotti aveva annunciato un turnover massiccio: nove cambi rispetto alla vittoria 3-0 sul Cile. In campo dal primo minuto sono scesi Alisson, Vitinho, Fabrício Bruno, Alex, Caio Henrique in difesa; centrocampo con Andrey Santos, Bruno Guimarães e Lucas Paquetá; attacco formato da Luiz Henrique, Richarlison e Samuel Lino. Solo Alisson e Bruno Guimarães erano stati titolari nella partita precedente. (continua dopo la foto)

La Bolivia si è schierata con un 4-3-3 classico, puntando su un gioco fisico e di contenimento, sfruttando la conoscenza del campo e l’altitudine. L’altura, un incubo storico per il calcio brasiliano, ha influito anche sulla velocità della palla, che viaggiava più leggera e veloce. L’allenatore ha spiegato che la partita è stata difficile a livello tecnico e fisico, definendola un calcio “diverso” rispetto ai tradizionali standard della Seleção.
Al termine del match, Ancelotti ha espresso il proprio disappunto sul comportamento degli arbitri e degli organizzatori: “Di questo aspetto non si devono occupare gli allenatori, ma gli ufficiali di gara”. Il presidente della Confederazione Brasiliana di Calcio, Samir Xaud, è stato ancora più duro: “Abbiamo giocato contro 14. È triste quello che è successo. Dall’inizio alla fine siamo stati ostacolati da arbitri, polizia e raccattapalle. Una vergogna. Calcio da oratorio“. Alcuni palloni fra l’altro erano sgonfi, e hanno favorito la melina boliviana.
Nella ripresa, comunque, la Bolivia ha resistito e conquistato una vittoria storica. La festa finale è stata esplosiva: i boliviani giocheranno gli spareggi intercontinentali per la qualificazione ai Mondiali 2026, un traguardo che mancava dal 1994. La sconfitta lascia il Brasile al quinto posto nel girone sudamericano, la peggior posizione nella storia delle qualificazioni.
Il Brasile di Ancelotti soffre… ad alta quota
Per Ancelotti, arrivato a fine torneo, la responsabilità è limitata, questa partita non fa testo e il mondiale era comunque al sicuro. Per la Bolivia, invece, si apre la possibilità di affrontare gli spareggi in Messico contro squadre della Concacaf, africane, asiatiche e oceaniche, con l’obiettivo di centrare il sogno mondiale.
Nonostante il ko, Ancelotti ha mostrato di credere nella sua squadra: “Ho piena fiducia e so che disputeremo una Coppa del Mondo di successo. Oggi è stata una partita unica e complicata, ma possiamo migliorare”. Dichiarazioni comprensibili, perché ai Mondiali non si giocherà a 4.000 metri d’altitudine e i palloni, almeno si spera, saranno tutti gonfi.
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