Perché i solfiti sono pericolosi per alcuni consumatori
I solfiti vengono comunemente utilizzati nell’industria alimentare come conservanti antimicrobici e antiossidanti, specialmente nei crostacei, nel vino e nella frutta secca. La loro funzione è quella di inibire la proliferazione di batteri e prolungare la freschezza del prodotto, mantenendo per esempio nei gamberetti il tipico colore rosato e impedendo l’annerimento dovuto alla melanosi.
Tuttavia, nonostante siano generalmente considerati sicuri, i solfiti possono provocare reazioni allergiche o di intolleranza in soggetti particolarmente sensibili. Tra i sintomi più comuni: mal di testa, difficoltà respiratorie, orticaria, nausea o reazioni asmatiche. Per questo motivo, la legge impone che la loro presenza venga obbligatoriamente indicata in etichetta quando in concentrazione superiore a 10 mg/kg o 10 mg/l.

Cosa devono fare i consumatori
Le confezioni del lotto L4 sono già state ritirate dal commercio, ma il Ministero raccomanda a tutti coloro che hanno acquistato il prodotto con data di scadenza 8 agosto 2025 di non consumarlo in alcun caso. Il consiglio è di restituire la confezione al punto vendita dove è stato effettuato l’acquisto, anche senza scontrino, per ricevere il rimborso o la sostituzione del prodotto.
L’allerta è stata diffusa per tutelare la salute pubblica, soprattutto quella delle persone allergiche ai solfiti, che potrebbero incorrere in reazioni potenzialmente pericolose anche con una quantità minima dell’allergene.
Leggi anche:
- West Nile, come riconoscere la zanzara: cosa sapere sulla puntura e i 5 sintomi
- Emanuela Ruggeri, l’ultimo messaggio prima della scomparsa: cosa si scopre
- Il noto integratore richiamato dal commercio: possibile contaminazione delle bustine