
Dal duello epico di Pechino all’attesa finale del Foro Italico. Carlos Alcaraz e Jannik Sinner si ritrovano faccia a faccia, dopo i mesi di assenza dai campi del nostro numero uno e dopo la crisi (superata) di gioco e motivazioni dello spagnolo. E proprio il silenzio è il primo tema di discussione: quello tenuto da Carlitos durante la sospensione del collega italiano per il caso Clostebol.
Alcaraz esce allo scoperto su Sinner: «Siamo rivali, non amici. Durante la sospensione non gli ho mai scritto» | Come sta Jannik https://t.co/Dg0zLcfx74
— Corriere della Sera (@Corriere) May 17, 2025
“Non gli ho scritto. Siamo rivali, non amici“, ha dichiarato senza mezzi termini lo spagnolo, interpellato dai media iberici. La frase è destinata a far rumore, anche perché arriva pochi giorni dopo che Sinner aveva confessato la sua delusione per la scarsa solidarietà ricevuta nel periodo più delicato della sua carriera.
Alcaraz non si tira indietro, anzi rilancia: “Capisco la sua delusione, ma non siamo così legati. Ho un buon rapporto con lui, ma è difficile costruire un’amicizia vera quando ci si gioca tanto sul campo“. Una frase che riassume bene la nuova generazione di tennisti: professionisti al millimetro, che sanno separare il rispetto personale dalla competizione feroce.
Lo spagnolo ribadisce: “Sono contento che sia tornato, è un grande del nostro sport, ma in campo ognuno pensa a se stesso. C’è chi sceglie di scrivere, chi no. Fa parte del gioco”. Nessuna ostilità, ma una distanza che appare ben marcata. (continua dopo la foto)

Domani, Sinner e Alcaraz si giocheranno la finale più suggestiva di questo Internazionali d’Italia, anche se non era scontato che ci arrivassero. Jannik rientrava da tre mesi di stop, Carlos da un infortunio che lo ha tenuto fuori da Barcellona e Madrid. Eppure, eccoli lì, di nuovo protagonisti.
“Giocare contro di lui è sempre una sfida dura, ma mi piace”, ha detto Carlitos. “A Roma sarà ancora più complicato, perché il pubblico è tutto dalla sua parte. Ma questi sono i momenti che cerco: battaglie vere“. Il precedente “ufficiale” più recente, in Cina, vide lo spagnolo spuntarla dopo oltre tre ore di gioco. Mentre al Six Kings Slam, torneo di esibizione in Arabia, vinse Sinner.
Sinner e Alcaraz, per l’amicizia ci sarà tempo… a fine carriera
Qualche acciacco fisico accompagna il tennista azzurro verso la finale: le “solite” vesciche e un fastidio alla coscia. Ma Jannik getta acqua sul fuoco: “Sto bene, non sono preoccupato“. Pretattica o realtà? Domani lo scopriremo. Di certo, giocare una finale così, in casa, contro il rivale per eccellenza, è il tipo di occasione che potrebbe esaltare la combattività di Sinner.
Alcaraz dunque è stato chiaro: l’amicizia può aspettare. Magari a fine carriera. Adesso c’è una coppa da sollevare, e due giovani fuoriclasse pronti a regalare al pubblico romano un altro capitolo indimenticabile della loro storia. Il resto, se ci sarà, verrà dopo.
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