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Alcaraz, confessione shock: “Così ho toccato il fondo”, cosa è successo

Nel tennis, più che in altri sport, la verità è nuda, impietosa, geometrica. Ti scava addosso una classifica ogni lunedì e ti misura sul campo, punto su punto. Carlos Alcaraz, 21 anni, ex numero 1 del mondo e quattro volte campione slam, lo sa bene. A Miami ha toccato il fondo, ma dal fondo si può solo risalire. E a Montecarlo lo ha fatto con l’eleganza di chi ha imparato la lezione.

“A Indian Wells pensavo di giocare bene. Ma la sconfitta con Draper mi ha colpito duramente. Poi Goffin a Miami. Lì ho capito che dovevo fermarmi“. Carlos parla come chi ha vissuto una piccola crisi, e non ha paura di ammetterlo. Non si nasconde dietro un linguaggio da ufficio stampa. Dice: “Ho toccato il fondo”, che nel tennis è una frase grossa.

Fermarsi è stata la scelta migliore. “Ho imparato a concentrarmi su ciò che conta davvero. A volte diamo peso a cose che non ne hanno affatto”. Sembra filosofia spiccia, ma detta da uno che ha vinto uno Slam a 19 anni e che si è visto addosso il peso del “dopo Federer-Nadal-Djokovic”, assume un altro valore. Carlos ha capito che la pressione può diventare una trappola. E che per uscirne servono riflessione, lucidità, e un’idea nuova di sé.

A Montecarlo era più leggero e più lucido, e forse anche per questo più vincente. In finale ha battuto Lorenzo Musetti, ma la vera sfida ora è quella che si giocherà con Jannik Sinner. Non solo sui campi, ma nei numeri, negli equilibri, nelle sensazioni. L’anno scorso, proprio Alcaraz aveva pronosticato che l’altoatesino sarebbe diventato numero 1 del mondo nel 2024. Ci ha visto giusto, ma vuole riprendersi il trono.

Alcaraz: “Con Sinner sarà una bella lotta”

E oggi? “Bella lotta” dice Carlos. Una risposta asciutta, ma sincera. Sa che la pausa di Sinner, appena tornato ad allenarsi, gli ha concesso un vantaggio: 460 punti di margine nella Race, la classifica dell’anno solare. Ma non si illude: “La classifica non è la cosa più importante. L’importante è uscire dal campo sapendo di essere sulla strada giusta”.

La realtà, però, è che questa stagione 2025 sarà soprattutto un duello fra loro due. Alcaraz e Sinner sono le facce nuove di un tennis che è uscito dal periodo dei magnifici tre. E il mondo li osserva come si guardano i cavalli buoni prima del Palio. Hanno stili diversi, personalità opposte, ma un desiderio comune: prendersi tutto.

Gli altri – Zverev, Medvedev e tutti i top ten — per ora recitano da comprimari. Per raggiungere il vertice della piramide tennistica il duello è già cominciato. E Carlos è tornato dove deve stare: al centro del ring, pronto a giocarsela con la testa e non più soltanto con il braccio.

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