
Red Bull, un uomo solo non basta. Anche se quell’uomo si chiama Max Verstappen. Il tre volte campione del mondo, dominatore assoluto dell’era Red Bull, sta vivendo uno dei momenti più delicati della sua carriera. L’inizio di stagione 2025 ha confermato i timori emersi già nella seconda metà del 2024: la Red Bull non è più l’auto perfetta, la macchina da guerra che ha annichilito la concorrenza fino a un anno fa.
Il cambio #Tsunoda–#Lawson fa discutere: la Red Bull ha nuovamente bruciato un talento? Tra politiche interne e il talento unico di #Verstappen, ecco perché il secondo sedile di Milton Keynes è maledetto. #F1 #RedBullRacing https://t.co/mGRnQFX5sT
— Francesco Di Luca (@FrancescoDlc16) March 27, 2025
Nel 2023 la scuderia di Milton Keynes aveva scritto pagine di storia con 21 vittorie su 22 gare, un dominio mai visto prima. Poi alcune crepe interne hanno iniziato a sgretolare il castello. Intrighi di potere, divergenze progettuali e infine l’addio di Adrian Newey, il genio aerodinamico che ha trasformato le monoposto di Verstappen in armi letali.
Il 2024 si è chiuso con un titolo Piloti ancora nelle mani di Max, ma con un’amara terza posizione nel Mondiale Costruttori, con il team superato da Ferrari e McLaren. La RB20 era già una vettura ostica, ma la nuova RB21 sembra aver ereditato tutti i problemi senza alcun reale miglioramento. (continua dopo la foto)

Le prime due gare della stagione lo hanno confermato. La monoposto è instabile e difficile da portare al limite. Verstappen è riuscito comunque a conquistare risultati accettabili grazie al suo talento, ma è molto deluso. I problemi tecnici sono gli stessi del 2024 e la scuderia non ha saputo fornire aggiornamenti in grado di invertire la rotta.
Non sorprende quindi la riunione straordinaria tenutasi ieri con i vertici. Il campione del mondo in carica ha chiesto a gran voce interventi immediati sulla RB21. “L’obiettivo è affrontare con calma i desideri e le critiche di Max” ha dichiarato Helmut Marko, ma la realtà è che l’olandese ha assunto un ruolo da pilota-sviluppatore, costretto a indicare la direzione tecnica a un team che sembra aver perso il suo punto di riferimento.
A complicare la situazione, la gestione del secondo sedile. Dopo appena due Gp, Liam Lawson è stato rispedito alla Racing Bulls senza troppi complimenti, sostituito da Yuki Tsunoda, che avrà la sua grande occasione a partire dal GP di Suzuka.
Red Bull e Verstappen ai ferri corti
Un cambio che Verstappen non ha gradito e che alimenta le voci di un’insofferenza crescente tra il pilota olandese e i vertici Red Bull. Se fino a poco tempo fa Max era il simbolo di una scuderia imbattibile, oggi è un leader sempre più isolato, costretto a trascinare da solo una macchina che non gli permette di esprimere il suo vero potenziale.
Le difficoltà della Red Bull non sono passate inosservate. Il futuro di Verstappen in Red Bull non è più così certo, c’è già chi bussa alla porta. Aston Martin lo corteggia da tempo, ma è la Mercedes ad aver messo sul piatto l’offerta più allettante in vista del 2026, quando il nuovo regolamento tecnico potrebbe rimescolare le carte. Toto Wolff sta costruendo una macchina competitiva per il nuovo ciclo e sa bene che con Verstappen al volante potrebbe riprendere il dominio perso con l’addio di Hamilton.
Il 2025 è iniziato in modo deludente per Red Bull e la sensazione è che senza un cambio di rotta la crisi potrebbe acuirsi. Max Verstappen è ancora lì, a lottare con la sua RB21, ma per quanto tempo ancora sarà disposto a farlo? Senza un’auto all’altezza, nemmeno il talento più cristallino può bastare. E in Formula 1, si sa, la pazienza non è mai eterna.
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