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I quintetti più forti di sempre nella storia dell’NBA: le squadre da leggenda

Dennis Rodman, Scottie Pippen e Michael Jordan

Nel corso della lunga e affascinante storia dell’NBA, alcune formazioni sono rimaste impresse nella memoria dei tifosi per la loro straordinaria forza e coesione. I quintetti più forti di sempre hanno definito epoche, scritto capitoli indimenticabili e segnato il destino delle finali NBA. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Bryant e i Lakers vincono la finale NBA
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Dalla magia dei Lakers degli anni ’80 alla dinastia dei Bulls di Jordan, passando per l’imperiosa potenza dei Warriors di Curry, ogni squadra ha lasciato un’impronta indelebile. Ci sono formazioni che, con talento, determinazione e gioco di squadra, sono riuscite a raggiungere vette storiche, diventando leggende della pallacanestro. Andiamo quindi alla scoperta di quali sono i quintetti che, più di altri, hanno rappresentato l’apice della competitività e della maestria cestistica.

Los Angeles Lakers (2000-2001)

La stagione 2000-2001 dei Los Angeles Lakers è stata una delle più impressionanti della storia, dominata dalla coppia leggendaria composta da Shaquille O’Neal e Kobe Bryant. Insieme, i due fenomeni hanno totalizzato quasi 60 punti di media a partita, trascinando la squadra a una media di 100,6 punti segnati, mentre la difesa ha concesso solo 97,2 punti agli avversari.

Ciò che ha reso davvero straordinario questo team è stato il suo cammino nei playoff: una sola sconfitta, subita nelle finali contro i Philadelphia 76ers. Prima di arrivare alla finale, i Lakers hanno eliminato con grande autorità squadre di altissimo livello come San Antonio, Sacramento e Portland, tutte con più di 50 vittorie stagionali. La loro capacità di vincere oltre l’80% delle partite durante quell’annata li inserisce di diritto tra le formazioni più dominanti di sempre, nonostante alcuni dei giocatori di supporto non fossero altrettanto noti come i titolari.

Shaquille O'Neal e Kobe Bryant
(LUCY NICHOLSON/AFP via Getty Images)

Los Angeles Lakers (1986-87)

La squadra dei Los Angeles Lakers del 1986-87 era composta da un quintetto titolare straordinariamente talentuoso e maturo, con molti dei suoi giocatori nel pieno della loro carriera. Magic Johnson, in particolare, ha dominato la stagione, con una media di circa 24 punti, 12 assist e 6 rimbalzi a partita, confermando la sua abilità nel gestire il gioco e nel creare occasioni per i compagni.

Quell’anno, i Lakers hanno registrato il miglior rating offensivo della lega, e sono arrivati settimi anche nella classifica difensiva. Durante le finali NBA, hanno affrontato i rivali dei Boston Celtics, una squadra ricca di talento e campione in carica, sconfiggendoli in sei partite e conquistando il titolo.

Magic Johnson si rialza con l'aiuto dei compagni
(Foto di: Mike Powell/Getty Images)

Boston Celtics (1985-86)

Negli anni ’80, Boston e Los Angeles dominavano la scena NBA, con i Celtics al loro apice durante la stagione 1985-1986, quando conquistarono il titolo e Larry Bird si aggiudicò l’MVP. Quell’anno, Boston fece la differenza con 67 vittorie, lasciando Milwaukee a inseguire con 57. La squadra guidata da Bird si distinse anche per il miglior rating difensivo della lega e un margine di vittoria impressionante di 9,4 punti a partita. I Celtics trionfarono nei playoff, perdendo solo tre gare su quattro serie, affrontando anche squadre che avevano superato le 50 vittorie nella stagione regolare. Quella squadra non solo dominava sul campo, ma aveva messo insieme tutti i pezzi necessari per conquistare il titolo.

Tra il 1984 e il 1988, il record di Boston con il quintetto titolare composto da Dennis Johnson, Danny Ainge, Larry Bird, Kevin McHale e Robert Parish fu un impressionante 137-37. Oltre ai soliti leggendari protagonisti, i Celtics potevano contare anche su un Danny Ainge che nel 1988 stabilì un record con 148 triple, e su Bill Walton, il miglior sesto uomo in uscita dalla panchina. Una squadra straordinaria, capace di mettere insieme un mix perfetto di talento e profondità.

Boston Celtics 1985-86
(Foto di John Blanding/The Boston Globe via Getty Images)

Golden State Warriors (2016-17)

La squadra dei Warriors del 2016-17, pur non avendo stabilito il record di vittorie per la franchigia, è stata semplicemente devastante grazie all’aggiunta di Kevin Durant, che ha reso il loro roster ancora più formidabile. Con tre giocatori che hanno superato i 22 punti di media a partita, il vero motore della squadra è stato Draymond Green, che ha messo da parte la gloria individuale per concentrarsi sul lavoro difensivo, meritandosi il titolo di Giocatore Difensivo dell’Anno.

Golden State ha segnato una media impressionante di 115,9 punti a partita, conquistando il primo posto nel ranking offensivo. Durante i playoff, i Warriors hanno dominato la Western Conference e hanno trionfato con facilità contro i Cleveland Cavaliers, vincendo la serie in cinque partite. Una squadra che ha praticamente camminato attraverso i playoff, lasciando pochi dubbi sulla sua superiorità.

Golden State Warriors
(Foto di Jonathan Ferrey/Getty Images)

Chicago Bulls (1995-96)

La stagione 1995-96 dei Chicago Bulls rappresentò un’era leggendaria, con una formazione che includeva il duo iconico Michael Jordan e Scottie Pippen, affiancato da Ron Harper, Dennis Rodman, Luc Longley e Toni Kukoc, che contribuiva dalla panchina come sesto uomo. In quell’anno, Jordan dominò la lega come miglior realizzatore, mentre Rodman si impose come leader dei rimbalzi. Sotto la guida di Phil Jackson, i Bulls ottennero un impressionante record di 72 vittorie, subendo solo tre sconfitte durante i playoff.

Sia Jordan che Pippen superarono la soglia dei 20 punti di media, con l’arrivo di Rodman che segnò una svolta fondamentale, permettendo a Chicago di superare la delusione delle sconfitte passate contro Detroit. Durante la regular season, i Bulls furono implacabili, guidando la lega in termini di punti segnati e con il miglior rating offensivo, dimostrando di essere una squadra da leggenda.

Jordan in finale contro Utah
Brian Bahr /Allsport

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