Larisa Latynina è un’ex ginnasta sovietica, diventata nel 1991 ucraina. E’ stata la prima ginnasta a vincere nove medaglie d’oro olimpiche. Fino al 2012, deteneva il record per il maggior numero di medaglie ottenute ai Giochi Olimpici, con un totale di 18 (9 d’oro, 5 d’argento e 4 di bronzo), finché non è stata superata dal nuotatore statunitense Michael Phelps. Tuttavia, rimane ancora oggi la donna con il maggior numero di medaglie olimpiche, in condivisione con la nuotatrice americana Katie Ledecky. Ma andiamo a scoprire meglio la storia di Larisa Latynina, la donna che “collezionava” medaglie.
Le origini
Larisa nasce nel 1934 a Kherson, città verde nel sud dell’Ucraina, sotto l’Unione Sovietica. l’occupazione nazista, la perdita del padre, la seconda guerra mondiale: la vita ha messo subito a dura prova la campionessa olimpica. Il suo sogno da bambina è quello di diventare una ballerina e infatti frequenta una scuola locale. Quando l’istituto chiude, decide di passare alla ginnastica: tra parallele e volteggi Larisa ha la stessa eleganza anche nella nuova disciplina.
Una volta diplomata nel 1953, si trasferisce a Kiev per iscriversi all’Istituto Politecnico Lenin e proseguire gli allenamenti. Durante questo periodo, si prepara con la Società Sportiva Volontaria Sovietica Burevestnik. Nel 1954, all’età di 19 anni, fa il suo esordio internazionale ai XIII Campionati Mondiali di ginnastica artistica a Roma, dove conquista la medaglia d’oro nella gara a squadre.
Sull’infanzia difficile Larisa ha dichiarato: “Sono molto grata a mia madre per avermi fatto crescere con la voglia di vincere e di essere un vincitore. Mia madre era sola perché mio padre è stato ucciso in guerra, a Stalingrado, ma mi ha comunque cresciuta così. E come squadra russa abbiamo sempre parlato di come potevamo vincere perché eravamo tutti figli di vincitori, della guerra“.
I record
Il suo debutto olimpico avviene nel 1956 ai Giochi di Melbourne. Dopo un lungo e avvincente duello Larisa sconfigge l’ungherese Agnes Keleti nella competizione combinata, pareggia l’oro nel corpo libero e vince nel volteggio. Nelle asimmetriche si aggiudica l’argento dietro l’ungherese, vince l’oro nella competizione a squadre e il bronzo nella gara con attrezzi a squadre. Ai Mondiali del 1958, Larisa si presenta a Mosca al 4° mese di gravidanza, senza che nessuno lo sapesse. Torna a casa con cinque medaglie, ottenute in sei gare. In vista dei Giochi di Roma del 1960 Larisa è la grande favorita.
Guida il team sovietico alla vittoria dell’oro nella competizione a squadre, e conquista l’oro anche nell’individuale e nel corpo libero. Ottiene l’argento alle parallele e alla trave, e il bronzo nel volteggio. Riesce a difendere il titolo individuale ai Mondiali di Praga, ma deve cedere alle Olimpiadi di Tokyo del 1964, dove viene superata dalla cecoslovacca Vera Čáslavská.
Vince però il titolo iridato nella competizione a squadre e nel corpo libero (entrambe per la terza volta consecutiva), aggiungendo due medaglie d’argento e due di bronzo al suo palmarès. Questo porta il totale a diciotto medaglie. Il record di nove ori rimane imbattuto fino all’epica di Michael Phelps e condiviso con Paavo Nurmi, Mark Spitz e Carl Lewis. Poi cinque argenti e quattro bronzi. Una medaglia per ciascuna delle competizioni affrontate. La sua carriera da professionista si conclude dopo i Mondiali di Dortmund, nel 1966, a quasi 32 anni.
Quella di Larisa è una vera e propria predisposizione alla vittoria, ben spiegata da queste sue parole: “Avevo questo impulso interiore che mi spingeva a essere la prima in tutto quello che facessi. Se correvo, dovevo correre più veloce di tutti i ragazzi in strada. Se studiavo, dovevo studiare meglio di tutti i ragazzi della scuola. Ma non era solo questione di vincere. Alle mie prime Olimpiadi il mio coach Alexander Mishakov mi ha detto di fare il mio meglio. Se c’era qualcuno migliore di me, doveva andare in quel modo. Questa è l’essenza della competizione“.
Cosa fa oggi Larisa Latynina?
Dopo il ritiro, Larisa comincia la carriera da allenatrice. Nei dieci anni successivi, guida la squadra sovietica e conquista dieci medaglie in due edizioni dei Giochi Olimpici. Tra le ginnaste più riuscite dell’Unione Sovietica allenate da lei figurano Lyubov Burda, Lyudmila Turishcheva, Elvira Saadi, Olga Korbut e Nelly Kim.
La campionessa olimpica è anche parte del gruppo organizzatore delle competizioni di ginnastica alle Olimpiadi di Mosca del 1980, boicottate dagli Stati Uniti. Nel 1989 Larisa Latynina è insignita dell’ordine olimpico d’argento del CIO. Nel 1998 viene inserita nella Hall of Fame. Nel 2006 porta la torcia olimpica ai Giochi di Torino. Attualmente è cittadina russa e risiede a Semënovskoe, una località nella regione di Mosca.
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