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Giulia Cecchettin, il significato del fiocco rosso indossato dai familiari durante i funerali

Si sono svolti oggi alle 11 in diretta su Rai 1 i funerali di Giulia Cecchettin, la ragazza 22enne uccisa per mano del suo ex fidanzato Filippo Turetta. Moltissime le persone che fuori dalla chiesa di Santa Giustina a Padova hanno voluto dare l’ultimo saluto a questa giovane ragazza, che si sarebbe laureata qualche giorno dopo il suo omicidio. Prima delle esequie è stato chiesto a tutti di indossare oggetti o fiocchi rossi, come quelli indossati dai familiari della famiglia Cecchettin. Ecco il motivo.

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Funerali Giulia Cecchettin chi c’era

Oltre 10mila persone sono accorse ai funerali di Giulia Cecchettin, non solo cittadini dei comuni limitrofi, anche cariche politiche come il ministro della Giustizia Carlo Nordio in rappresentanza del governo e vari parlamentari tra cui Antonio de Poli, Laura Boldrini, Alessandro Zan, c’erano il governatore del Veneto Luca Zaia. Non potevano mancare gli amici e conoscenti di Giulia. Tra i partecipanti anche Vincenzo Gualzetti, papà di Chiara, la ragazza 15enne uccisa nel 2021 nel parco dell’Abbazia di Monteveglio da un amico di 16 anni. (continua dopo la foto)

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Lo straziante messaggio del papà di Giulia

Giulia era straordinaria, vivace, mai sazia di imparare. Oltre alla laurea, Giulia si è guadagnata ad honorem anche il titolo di mamma. Era diventata una combattente, tenace nei momenti di difficoltà”, comincia così il lungo messaggio letto da Gino Cecchettin alla fine del funerale di Giulia. “In questo momento di dolore e tristezza, dobbiamo trovare la forza di reagire, di trasformare questa tragedia in una spinta per il cambiamento. La vita di Giulia, la mia Giulia, ci è stata sottratta in modo crudele, ma la sua morte può, anzi, deve essere il punto di svolta per porre fine alla terribile piaga della violenza sulle donne. Grazie a tutti per essere qui oggi, che la memoria di Giulia ci ispiri a lavorare insieme per creare un mondo in cui nessuno debba mai temere per la propria vita”, ha continuato il padre di Giulia Cecchettin.

Poi si è rivolto direttamente alla figlia:“Salutaci la mamma e aiutateci a sopravvivere a noi tre, me, Elena e Davide. Noi tre che siamo rimasti impareremo a muovere i passi di danza sotto questa pioggia. Grazie per questi 22 anni vissuti insieme, non so pregare ma so sperare. Voglio sperare che questa pioggia di dolore fecondi il terreno delle nostre vite e produca frutto di perdono e di pace”. (continua dopo la foto)

fiocco rosso

Il significato del fiocco rosso

Prima che i funerali di Giulia iniziassero, l’appello a indossare oggetti e fiocchi rossi come simbolo della lotta contro la violenza sulle donne. Appello seguito da tantissime persone e dai familiari della 22enne. Ma perché viene usato proprio il ficco rosso come simbolo? Il colore rosso è infatti presente in molte campagne di contrasto e di sensibilizzazione sul tema della violenza contro le donne. Nonostante siano le scarpe rosse il simbolo principale, negli ultimi anni ne sono stati utilizzati molti altri.

La panchina rossa sempre più presente nelle città è un altro simbolo della lotta contro la violenza di genere: un luogo dove sedersi e riflettere. Il fiocco rosso invece, appuntato sul bavero di una giacca o come logo nelle campagne di comunicazione contro la violenza. Il fiocco o nastro rosso, nasce come simbolo internazionale della lotta contro AIDS. Questi nastri, che variano da colore a colore rappresentano la causa per cui lottare. Il colore rosso rappresenta molte campagne social contro la violenza. (continua dopo la foto)

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Ricordiamo lo scorso anno quando la ex ministra Mara Carfagna si fece un segno sul volto con un rossetto rosso e lanciò la campagna “Non è normale che sia normale”. Sui social influencer, giornalisti e personaggi noti si facevano questo segno contro la violenza. Ancora oggi nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, proclamata per il 25 novembre, quel simbolo: il segno rosso sul viso e il colore rosso in generale, viene usato nelle città e dalle persone per rappresentare e combattere questa barbarie.