La Serie A sta vivendo una stagione segnata da una serie di errori degli arbitri ripetuti e inaccettabili, soprattutto da parte di chi opera davanti agli schermi del Var. La tecnologia, nata per correggere gli sbagli più gravi, è ora al centro di una bufera, perché gli addetti operano in modo schizofrenico e spesso difficile da capire.
INTER-FIORENTINA 0-0 Comuzzo placca Esposito, rigore incredibile negato all'Inter!!! pic.twitter.com/TmvWzvbh3q
— Fcinter1908 (@fcin1908it) October 29, 2025
Si moltiplicano i casi di episodi clamorosi non sanzionati, rigori ignorati, interpretazioni arbitrarie e decisioni incomprensibili. Il risultato è un campionato in cui la credibilità del sistema arbitrale è ai minimi storici e il caos che regna nella categoria è sotto gli occhi di tutti.
L’ultimo episodio, quello di Inter-Fiorentina, ha fatto scattare un vero allarme rosso per Gianluca Rocchi. Anche Sozza, uno dei fischietti più esperti, è caduto in errore e la direzione del match è stata definita da molti un “film horror”. Il rigore negato all’Inter per il laccio californiano di Comuzzo su Pio Esposito ha lasciato sbigottiti arbitri, ex colleghi e osservatori. (continua dopo la foto)

L’azione è chiara: Comuzzo stringe al collo l’attaccante nerazzurro e lo abbatte senza mai cercare il pallone. Eppure né Sozza in campo, né Ghersini al Var, hanno ravvisato il fallo. “Bisogna fare tabula rasa e ripartire da zero“, commentano in molti, “perché le interpretazioni e le eccezioni stanno distruggendo la logica arbitrale”.
A rincarare la dose è stato Graziano Cesari, che ha parlato di “immagini inquietanti” e di “tentativo di strangolamento”. “L’episodio del 57′ non si spiega“, ha detto l’ex direttore di gara. “Non capisco come il Var possa avallare una decisione simile: Comuzzo mette il braccio sul collo dell’avversario, lo abbatte e non prova mai a prendere il pallone. È un rigore solare”.
Anche Bergonzi ha confermato la gravità dell’episodio: “Comuzzo fa una mossa di wrestling su Esposito. Lo cintura per il collo e lo butta giù: rigore senza discussioni. Perché il Var non è intervenuto?”. Una domanda che resta senza risposta, come troppe altre in questa stagione confusa.
Per Rocchi, designatore degli arbitri, la situazione è ora estremamente complicata. Non può sospendere tutti i direttori di gara coinvolti in errori gravi, ma il problema è evidente: manca una linea, nella testa dei direttori di gara c’è troppa confusione e gli addetti al Var anziché aiutare alimentano gli errori. (continua dopo la foto)

A volte ci possono essere dubbi e interpretazioni, ma se gli episodi sono così eclatanti non si capisce come possano sbagliare con le immagini a disposizione e il tempo di analizzarle sugli schermi. Ed è significativo che i tifosi sui social per una volta siano quasi tutti d’accordo a prescindere dalla fede calcistica. Un risultato paradossale ottenuto da una classe arbitrale piombata nel caos.
Arbitri e Var, si è perso il senso della realtà
La sensazione è che gli arbitri abbiano perso il contatto con la realtà del gioco, incapaci di intervenire anche davanti a falli evidenti e inequivocabili, come quello su Esposito o il rigore non assegnato a Conceicao in Lazio-Juventus. E peggio ancora stanno facendo gli addetti al Var.
Quando persino gli ex arbitri parlano di “immagini inquietanti” e “decisioni illogiche”, significa che il Var, invece di garantire giustizia, è diventato il simbolo del caos. E la Serie A, in questo momento, rischia di pagarne un prezzo altissimo.
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